E’ morto Zygmunt Bauman, il filosofo polacco teorico della “società liquida”. Aveva 92 anni. Nato nel 1925 a Poznan, in Polonia, Bauman era di origine ebraica. Allo scoppio della Seconda Guerra mondiale, nel ’39, si rifugiò nelle zone di occupazione sovietica dopo l’invasione nazista in Polonia. Bauman, divenuto marxista, si arruolò tra le milizie societiche.
Dopo la guerra, iniziò a studiare sociologia all’Università di Varsavia trasferendosi poi in Gran Bretagna, dove ha insegnato sociologia a Leeds (dal 1971 al 1990). Ha studiato il rapporto tra modernità e totalitarismo, con particolare riferimento alla Shoah (Modernità e Olocausto, edito dal Mulino) e al passaggio dalla cultura moderna a quella postmoderna (Modernità liquida, Laterza).
Tra le opere successive tradotte in italiano, Amore liquido – Sulla fragilità dei legami affettivi (Laterza); Vita liquida (Laterza); La solitudine del cittadino globale (Feltrinelli); La società dell’incertezza (Il Mulino); Stato di crisi (Einaudi); Per tutti i gusti – La cultura nell’età dei consumi (Laterza); Stranieri alle porte (Laterza).