Paolo Nucera, ritenuto capo della ‘ndrangheta di Lavagna e finito in carcere lo scorso giugno per una inchiesta sulle infiltrazioni mafiose nel comune, è stato assolto dall’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso per non aver commesso il fatto.
Lo scorso luglio il pm Alberto Lari aveva chiesto la condanna a 12 anni di Nucera, difeso dagli avvocati Claudio Zadra e Andrea Vernazza. Il processo era uno stralcio dell’inchiesta Maglio 3 della Dda di Genova che aveva portato in carcere 12 presunti boss e affiliati della ‘ndrangheta.
Nucera era stato arrestato insieme ai due fratelli Antonio e Francesco e ad Antonio e Francesco Rodà nell’inchiesta I conti di Lavagna, mentre erano finiti ai domiciliari l’ex sindaco Giuseppe Sanguineti, il consigliere comunale Massimo Talerico e l’ex deputata dell’Udc Gabriella Mondello.
Secondo l’accusa, i politici avrebbero ottenuto l’appoggio elettorale dalle famiglie dei presunti boss in cambio di favori per la gestione dei rifiuti e dei chioschi sul litorale.