Omicidio Gaetani nel 2020, notificato nuovo arresto per 3 persone

Si tratta di tre detenuti per altra causa. L'omicidio, commesso a dicembre di cinque anni fa a Cassano. Secondo la Dda di Catanzaro il delitto sarebbe stato funzionale all'egemonia delle 'ndrine della Sibaritide. Fondamentali le dichiarazioni dei pentiti, tra cui il presunto esecutore materiale del delitto

Carlomagno

Nella mattinata odierna, presso le carceri di Cuneo, Novara e Lanciano (Chieti), è stata notificata un’ordinanza cautelare emessa dal Giudice presso il Tribunale di Catanzaro su richiesta della locale Procura della Repubblica – Direzione distrettuale antimafia, nei confronti di tre indagati, già detenuti per altra causa, sulla base della ritenuta sussistenza di gravi indizi in ordine ai delitti ipotizzati nei loro confronti di omicidio premeditato e detenzione e porto abusivo di armi da guerra e comuni da sparo, aggravati dalla finalità dell’agevolazione mafiosa.

Il provvedimento scaturisce da una attività di indagine coordinata dalla Dda di Catanzaro e condotta dai Carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Cosenza, consistita nel riscontrare le dichiarazioni rese da due collaboratori di giustizia in merito all’omicidio di Giuseppe Gaetani (allora 50enne), avvenuto a Cassano allo Jonio la sera del 2 dicembre 2020.

Le dichiarazioni, nello specifico, hanno consentito di far luce sulle circostanze nelle quali Gaetani fu ucciso allorquando, a bordo della sua vettura, in prossimità di rincasare, fu attinto da diversi colpi di pistola esplosi da un commando giunto a bordo di un veicolo furgonato.

Le indagini, finalizzate a riscontrare la veridicità del dichiarato collaborativo, condotte anche attraverso la lettura sistemica delle emergenze raccolte in seno a pregressi filoni investigativi, hanno consentito di ricostruire, in termini di gravità indiziaria, la presunta responsabilità di due degli odierni indagati nella statuizione del piano omicidiario; di un terzo indagato nel sostegno logistico prima e dopo la commissione del fatto di sangue; di uno dei due collaboratori quale autore materiale dell’omicidio, in concorso con altri allo stato ignoti.

L’omicidio, infine, – spiega in una nota la Dda -, troverebbe la sua ragione nella complessiva strategia criminale finalizzata ad assicurare l’egemonia, in tutta la piana di Sibari, delle cosche di ‘ndrangheta “Abbruzzese” e “Forastefano”. L’ordinanza è stata notificata in carcere, ove si trovano per altra causa, a Pasquale Forastefano, presunto reggente dell’omonima cosca, Nicola Abbruzzese e Domenico Massa.

Il delitto

Giuseppe Gaetani, fu ucciso mercoledì sera 2 dicembre 2020 in un agguato a Cassano allo Ionio. L’omicidio fu commesso in località Pantano Rotondo.

L’uomo, secondo le prime ricostruzioni dei carabinieri, aveva parcheggiato l’auto e stava rientrando nella sua abitazione quando, da un’altra vettura che probabilmente lo aveva seguito, sono stati esplosi numerosi colpi di pistola. Il cinquantenne era stato soccorso ma è morto durante il trasporto verso l’ospedale di Cosenza.

Giuseppe Gaetani, già noto alle forze dell’ordine, secondo gli investigatori era uno stretto collaboratore di Leonardo Portoraro, assassinato a 63 anni il 6 giugno 2018, e ritenuto uno dei boss della ‘ndrangheta della Sibaritide. Portoraro fu ucciso a colpi di mitra e pistola a Villapiana mentre si trovava davanti ad un ristorante.

Negli anni Ottanta Portoraro era considerato un appartenente al clan Cirillo. Un fratello di Portoraro, Giovanni, venne ucciso quando aveva 34 anni, in un agguato compiuto nel 1992 a Cassano allo Ionio. Delitto che fu inquadrato nella guerra di mafia tra le cosche attive all’epoca nella zona.