Colpo di scena sull’omicidio di Ilaria Alpi. Omar Hashi Hassan, il somalo in carcere con l’accusa di aver ucciso Ilaria Alpi e Miran Hrovatin “è innocente”. Lo ha detto alla trasmissione “Chi l’ha visto” il suo accusatore Ahmed Ali Rage, supertestimone del processo sull’omicidio della giornalista del Tg3 e del suo operatore, avvenuto a Mogadiscio il 20 marzo 1994.
Ali Rage ha in sostanza ritrattato: “Gli italiani – si legge in una nota del programma – avevano fretta di chiudere il caso e gli hanno promesso denaro in cambio di una sua testimonianza al processo: doveva accusare un somalo del duplice omicidio.
“Io non ho visto chi ha sparato, non ero là. Mi hanno chiesto di indicare un uomo”, ha detto Ahmed Ali Rage detto Jelle, irreperibile ma raggiunto dall’inviata di Federica Sciarelli, a cui ha ribadito che gli italiani avevano fretta di trovare un colpevole.
Jelle indicò il giovane Omar Hashi Hassan al pm Ionta durante un interrogatorio, ma poi non si presentò a deporre al processo e fuggì all’estero. Per la sua testimonianza il giovane Hashi fu arrestato e condannato all’ergastolo con sentenza passata in giudicato. L’uomo sta scontando la pena nel carcere di Padova.
Per quegli omicidi, dopo anni di indagini, l’unico colpevole riconosciuto è Hassan, arrivato a Roma per testimoniare sulle presunte violenze di militari italiani ai danni della popolazione somala, si ritrovò catapultato in una storia e in responsabilità più grandi di lui.
Chi lo ha ingiustamente accusato ora esce allo scoperto e afferma di aver mentito. “Quell’uomo è innocente”. Il vero colpevole, secondo Jelle, è ancora a piede libero così quanti lo avrebbero pagato per accusare il giovane somalo. Spetta alla procura riaprire il caso cercando mandanti ed esecutori materiali.