Il gip di Macerata, Giovanni Manzoni ha convalidato l’arresto di Innocent Oseghale, accusato di omicidio, vilipendio e occultamento di cadavere in relazione alla morte della 18enne Pamela Mastropietro, il cui cadavere fatto a pezzi è stato rinvenuto in due trolley nelle campagne di Pollenza. Per lui il giudice ha disposto la custodia cautelare in carcere. Il 29enne nigeriano, assisto dall’avvocato Monia Fabiani, si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Gli indizi che inchiodano Innocent Oseghale, con precedenti per droga, sono i vestiti insanguinati di Pamela nella sua abitazione di via Spalato a Macerata, dove abitava da solo; le tracce ematiche sul balcone, due testimoni che lo hanno visto in compagnia della ragazza, nonché mentre abbandonava i due trolley contenenti il corpo fatto a pezzi a Pollenza.
Gli inquirenti sono al lavoro per rispondere a una serie di interrogativi rimasti senza risposta. Come è arrivata Pamela da Corridonia a Macerata? Come ha incontrato Oseghale? Ha comperato droga da lui? Ci sono dei complici? E soprattutto: come è morta? Le cause del decesso non sono state chiarite dall’autopsia, bisogna attendere i risultati degli esami tossicologici. Non ci sarebbero segni di violenza sessuale. Ma la giovane aveva acquistato una siringa e lo scontrino è stato trovato in casa di Oseghale.
Mentre la madre e i nonni di Pamela ne riconoscevano il corpo e i vestiti all’obitorio di Macerata, il nigeriano ha continuato a negare davanti ai carabinieri e al pm Stefania Ciccioli: “Non l’ho uccisa io”, ha ripetuto in modo sconnesso. Ha tirato in ballo altre persone, sentite dai militari del Comando Provinciale guidati da Michele Roberti, risultate poi estranee.
Il nigeriano è richiedente asilo con carta di soggiorno scaduta nel 2017, ha una compagna e una figlia che non abitano con lui. Nella mansarda in affitto, non a suo nome, i carabinieri hanno trovato anche 70 grammi di hascish, ma non eroina. Nell’inchiesta però ci sono anche dei punti fermi: Pamela si è allontanata senza cellulare il 29 gennaio dalla comunità, il giorno seguente è stata ripresa da varie telecamere di sorveglianza a Macerata, ha fatto acquisti nella farmacia di via Spalato, dove è stata vista con il nigeriano.
La sera stessa Oseghale ha chiesto a un conoscente di accompagnarlo in auto ad abbandonare due trolley in campagna: solo il giorno successivo, con la scoperta del cadavere, il “tassista” si sarebbe reso conto di quello che era successo.
I carabinieri del Ris stanno ancora setacciando con il luminol l’appartamento. Anche per cercare gli attrezzi con i quali il corpo sarebbe stato fatto a pezzi. Nulla di elettrico o rumoroso: i vicini non hanno sentito nulla.