A una settimana dall’inizio delle piogge torrenziali che hanno devastato il Giappone occidentale, le vittime salgono quasi a 200 e i 7mila sfollati nei centri di accoglienza si confrontano con seri rischi sulla salute, mentre aumentano i problemi logistici per via del repentino aumento delle temperature nelle aree colpite dal maltempo. Secondo i dati governativi più oltre 600 edifici pubblici sono stati danneggiati dal fango, e almeno 207.500 abitazioni non hanno ancora l’acqua corrente, quando la temperatura supera i 30 gradi in diverse zone del disastro.
Le piogge torrenziali hanno devastato la regione del Kansai e del Kyushu, diverse aziende del settore auto sono state costrette a sospendere la produzione. Il premier Abe ha cancellato il suo viaggio in Europa e in Medio Oriente.
“E’ una battaglia con il tempo” ha detto ai giornalisti il primo ministro, Shinzo Abe, sottolineando che “le squadre di soccorso stanno facendo il massimo”. L’Agenzia meteorologica del Giappone aveva dichiarato che in una zona della prefettura di Kochi la pioggia ha raggiunto i 26,3 centimetri (10,4 pollici), il livello più alto da quando sono iniziate tali registrazioni nel 1976.
Il governo giapponese utilizzerà un fondo di riserva per avviare un processo omogeneo di ricostruzione, dopo le devastazioni causate dalle piogge torrenziali nel versante centro occidentale, a partire dalla distribuzione immediata degli alimenti e gli altri beni di necessità nei luoghi colpiti dal disastro. Per raccogliere informazioni in prima linea, il premier Shinzo Abe si recherà nella prefettura di Okayama, una delle più colpite dalla catastrofe, già da domani. Abe ha detto che il governo continuerà a fornire acqua e cibo e condizionatori attraverso un fondo di riserva quantificabile in 2 miliardi di yen, l’equivalente di 15,3 milioni di euro.