POTENZA – Bufera sul governo dopo l’inchiesta della procura di Potenza che ha fatto arrestare cinque funzionari e dipendenti del centro oli di Viggiano (Potenza), che fa capo all’Eni.
Coinvolto anche il compagno del ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, Gianluca Gemelli. Il ministro, non indagata, in serata si è dimessa dopo le intercettazioni in cui emerge il suo interessamento per un emendamento in favore delle attività del fidanzato.
Il centro oli di Viggiano è dove viene trattato il petrolio estratto in Val d’Agri. L’inchiesta che scuote il governo nasce da li. Cinque le persone arrestate e poste ai domiciliari dai Carabinieri per la tutela dell’ambiente perché ritenuti responsabili, a vario titolo, di “attività organizzate per il traffico e lo smaltimento illecito di rifiuti”.
I Carabinieri hanno eseguito anche un’ordinanza di divieto di dimora nei confronti di un dirigente della Regione Basilicata. I provvedimenti cautelari – emessi dal gip del Tribunale di Potenza nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia – sono stati eseguiti nelle province di Potenza, Roma, Chieti, Genova, Grosseto e Caltanissetta.