I militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Varese e personale della Squadra mobile della Questura di Milano, hanno arrestato Fedele Sannella, patron della squadra calcistica del Foggia, con l’accusa di riciclaggio.
Il provvedimento, stato emesso dal gip del Tribunale di Milano su richiesta della locale Dda, è il seguito dell’operazione denominata “Security” che nel maggio 2017 aveva già portato all’esecuzione di misure cautelari personali a carico di 15 persone, a vario titolo accusati di far parte di un’associazione per delinquere che ha favorito gli interessi, in particolare a Milano e provincia, della famiglia mafiosa catanese dei “Laudani”.
Numerose perquisizioni locali sono state eseguite a Foggia e provincia presso gli uffici e le abitazioni nella disponibilità di Fedele Sannella e del fratello, nonché presso la sede del Foggia Calcio.
Nel dicembre dello scorso anno, le indagini avevano condotto all’arresto di Ruggiero Massimo Curci, ex vice presidente della citata squadra calcistica, accusato di aver autoriciclato quasi 2 milioni di euro – provenienti da numerose frodi fiscali, bancarotta fraudolenta aggravata, appropriazione indebita aggravata e indebita compensazione di imposte che sarebbero state commesse da Curci, finanziando, relativamente alle stagioni 2015/2016 e 2016/2017, la società sportiva del Foggia calcio.
A seguito dell’ulteriore sviluppo dell’attività investigativa, corroborata anche dai riscontri alle ammissioni rese dai fratelli Ruggiero Massimo e Nicola Curci in sede di interrogatorio innanzi al pubblico ministero della dda milanese, sono emersi importanti profili di responsabilità a carico di Fedele Sannella, il quale, secondo l’accusa, avrebbe ricevuto e riciclato personalmente parte di tali versamenti, per un importo complessivo pari a 378.750 euro in denaro contante, provento dei reati contestati, reimpiegandoli nel Foggia Calcio Srl sia attraverso la corresponsione di somme di denaro in nero agli atleti, allenatori, procuratori, sia mediante pagamenti funzionali alla gestione della società calcistica, così ostacolando l’identificazione della provenienza illecita del denaro.
La Dda di Milano (primo caso in Italia di richiesta della specie riguardante società calcistiche) ha richiesto al gip di Milano di disporre, ai sensi della normativa in materia di responsabilità amministrativa degli enti, l’applicazione della misura cautelare della nomina di un commissario giudiziale per la durata di un anno, nei confronti del Foggia Calcio Srl.
Ciò in quanto gli illeciti sono stati commessi dagli organi apicali (precedenti ed attuali) della società sportiva, che ha tratto dal reato un profitto di rilevante entità (2 milioni di euro di illecita provenienza, 1,6 milioni di euro con modalità tracciate ed euro 378.750 in nero ed in denaro contante consegnati direttamente a Sannella). L’udienza per decidere sulla richiesta di cui sopra è stata fissata per il prossimo 13 febbraio 2018.