La Guardia di Finanza ha richiesto alle Autorità fiscali della Svizzera informazioni in ordine ai titolari dei rapporti finanziari esteri emersi nel corso delle indagini di polizia giudiziaria svolte dal Nucleo di Polizia Tributaria di Milano nei confronti del Gruppo Credit Suisse. I finanzieri sono sulle tracce di quasi 1.000 conti correnti (e i loro titolari) presso cui sono depositati oltre 6 miliardi e mezzo di euro che sarebbero frutto di riciclaggio.
L’iniziativa, svolta nell’ambito dei nuovi canali di cooperazione internazionale tra l’Italia e la Svizzera, deriva dagli esiti dell’inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano, conclusasi, tra l’altro, con il “patteggiamento” dell’istituto di credito per responsabilità in relazione al reato di riciclaggio.
Al termine dell’attività di analisi ed approfondimento svolta unitamente all’Agenzia delle Entrate, le indagini hanno consentito di identificare, fino ad ora, i titolari di 3.297 posizioni – contenute in elenchi acquisiti nel corso delle indagini – la maggior parte dei quali già destinatari di contestazioni degli uffici finanziari conclusesi con la riscossione – anche per effetto dell’adesione alla prima procedura di Collaborazione Volontaria (conosciuta anche come “Voluntary disclosure”) – di circa 173 milioni di euro per imposte, sanzioni e interessi.
Le richieste riguardano ora gli effettivi beneficiari italiani, tuttora non compiutamente identificati, di ulteriori 9.953 posizioni finanziarie, per un ammontare complessivo di 6.676.134.954 euro.