Un cittadino egiziano di 23 anni è stato espulso oggi per motivi di sicurezza nazionale. Lo rende noto il ministero dell’Interno spiegando che il giovane, con numerosi precedenti per reati comuni, era all’attenzione degli investigatori perché nel corso della detenzione si era reso protagonista di un episodio di violenza durante il quale aveva minacciato di morte il personale di sorveglianza, affermando di essere “pronto a divenire un’arma” e di voler commettere azioni eclatanti una volta rimesso in libertà.
Per questo, il cittadino egiziano, scarcerato lo scorso mese di dicembre, è stato trattenuto presso il Centro per rimpatri Brunelleschi di Torino ed è stato rimpatriato oggi, per motivi di sicurezza dello Stato, con accompagnamento in Egitto, con un volo decollato dall’aeroporto di Roma Fiumicino, diretto a Il Cairo.
Con questa espulsione, la sesta del 2018, sono 243 i soggetti gravitanti in ambienti dell’estremismo religioso espulsi con accompagnamento nel proprio Paese, dal primo gennaio 2015 ad oggi.
Il 29 gennaio, era stato espulso un 41enne tunisino, detenuto presso il carcere di Palermo per reati in materia di stupefacenti, per aver posto in essere, anche attraverso atti di sopraffazione, un’attività di proselitismo mirata alla radicalizzazione di un suo connazionale compagno di cella.
In particolare, è risultato aver incitato quest’ultimo a non lavorare più all’interno del carcere “al servizio degli infedeli” bensì, insieme a lui, a “mettersi al servizio dei terroristi” una volta liberi. Per questi motivi, il cittadino tunisino, una volta scarcerato, è stato rimpatriato, con accompagnamento nel proprio Paese, con un volo decollato dalla frontiera aerea di Roma Fiumicino.