Un altro pezzo di Schenghen va in frantumi per lo tsunami di migranti che si è riversato in Europa. La Svezia ha introdotto controlli sui viaggiatori provenienti dalla Danimarca, incluse le decine di migliaia di pendolari danesi, con l’obiettivo dichiarato di ridurre il numero di profughi che giungono nel Paese. Dopo la decisione di Stoccolma, è arrivata quella di Copenaghen, che ha deciso di sospendere temporaneamente la libera circolazione dello spazio Schengen e ha reintrodotto i controlli al confine con la Germania fino al prossimo 14 gennaio. La libera circolazione nell’area “Schengen e’ in pericolo”, e’ stata la reazione del portavoce del ministero degli Esteri tedesco, Martin Schafer.
“La liberta’ di movimento in Europa e nella Ue e’ un bene molto prezioso, forse il traguardo piu’ importante raggiunto negli ultimi 60 anni” in Europa. Da parte sua, un portavoce del governo di Berlino, Steffen Seibert, ha chiesto azioni per migliorare la protezione delle frontiere esterne, spiegando che la soluzione alla crisi dei migranti non e’ blindare i confini nazionali. “Serve una soluzione a livello europeo. Non troveremo soluzioni nelle frontiere nazionali tra un paese e l’altro”, si legge in una nota diffusa da Seibert. “la risposta – aggiunge il portavoce – si puo’ trovare nella protezione effettiva e nel controllo delle frontiere esterne”.
Sono in tutto sei i paesi europei dell’area Schengen che hanno reintrodotto i controlli alle proprie frontiere. Analoghe decisioni erano state prese dalla Norvegia (che non fa parte dell’Unione europea ma dello spazio Schengen), dall’Austria, dalla Germania e dalla Francia. La reintroduzione dei controlli, prevista dalle regole del codice delle frontiere di Schengen in casi eccezionali (all’articolo 23), era stata finora decisa dai paesi solo per eventi programmati come le grandi conferenze internazionali, che riuniscono in uno stesso luogo i leader mondiali diventando luoghi ad alto rischio per il terrorismo, oppure grandi manifestazioni sportive internazionali.
Si tratta di un vero e proprio stravolgimento culturale per la Svezia, una delle mete più ambite e, una volta, il Paese eruopeo più aperto ai profughi: solo nel 2015 ha ricevuto richiesta di asilo da 150.000 persone. Secondo la Bbc a tutti coloro che vorranno attraversare il ponte di Orensud, che collega la città svedese di Malmo con Copenhagen, in auto o treno o usi i traghetti sarà negato l’ingresso nel Paese se non sara’ in possesso dei documenti necessari. In sintesi non ci saranno piu’ treni diretti tra Danimarca e Svezia.
I pendolari danesi che attraversano su treno l’Orensund dovranno cambiare convoglio all’aeroporto di Copenhaghen dove saranno sottoposti ai controlli di identita’ per poi salire su un altro treno. La polizia ha gia’ innalzato barriere – simili a quelle viste in Ungheria ed in altri Paesi balcanici – intorno ad uno dei binari della stazione del Kastrup Airport della capitale danese. Lo stesso e’ accaduto alla stazione di Hillie la prima in Svezia dopo aver superato il confine. In totale i tempi di percorrenza passeranno dagli attuali 40 minuti a 70. Intanto la Guardia costiera turca fa sapere di aver salvato nel 2015 in mare 86.462 migranti, cifra superiore del 570% rispetto al 2014, mentre in Germania nell’anno appena finito sono entrati 1.091.894 richiedenti asilo.