Sono 26 le persone cadute stamani nella rete della Squadra mobile di Bergamo e dallo Sco della Polizia di Stato con le accuse, a vario titolo, di traffico e spaccio di droga, estorsione, rapina e resistenza a pubblico ufficiale.
11 misure cautelari in carcere e 7 ai domiciliari, 3 obblighi di dimora e 5 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria. Un bilancio, quello dell’inchiesta della procura bergamasca, cui si sommano Daspo, perquisizioni e chiusure di diversi esercizi pubblici.
Dalle indagini è emerso che il gruppo, in prevalenza ultras dell’Atalanta, prima di assistere alla partita, acquistava e assumeva cocaina nei pressi o anche dentro lo stadio, incappucciandosi poi per compiere azioni violente.
Le indagini hanno consentito di acquisire gravi elementi indiziari a carico di un gruppo di italiani, nonché di un cittadino albanese e di uno serbo, in prevalenza ultras dell’Atalanta, dediti alla cessione di ingenti quantitativi di droga, anche tra i tifosi della tifoseria stessa.
Tra gli indagati anche un settantatreenne e un sessantatreenne. La modalità di azione, con il consumo di droga nei pressi dello stadio seguito dalle violenze, è stato accertato anche prima degli scontri avvenuti, nel gennaio 2016, nel centro di Bergamo, dopo la partita contro l’Inter, che ha portato a contestare anche il reato di resistenza a pubblico ufficiale, riconducibile a condotte violente attuate al termine dell’incontro.
L’operazione, chiamata “Mai una gioia”, prende il nome dallo slang e dal linguaggio in codice tipico usato dagli arrestati, i quali erano soliti ripetere come un mantra la frase, riportata anche in uno striscione in curva.
L’INCHIESTA – A seguito di indagini avviate dalla Squadra mobile condotte unitamente allo Sco dal settembre 2015, sotto la direzione del sostituto procuratore Gianluigi Dettori, a contrasto all’attività di spaccio tra i frequentatori della movida e nei luoghi di ritrovo dei giovani bergamaschi, sono stati acquisiti gravi elementi indiziari a carico dei 26 soggetti alcuni dei quali con pregiudizi penali a proprio carico, dediti alla cessione di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente.
Nel corso dell’inchiesta, supportata da una meticolosa attività tecnica con l’impiego di numerose telecamere nascoste e dalla quale è emerso che parte degli indagati fossero ultras sostenitori della compagine sportiva Atalanta B.C., è stato documentato altresì un imponente volume di denaro, una rapina ai danni di un “corriere della droga”, nonché diverse estorsioni nei confronti di tossicodipendenti “insolventi” nel pagamento delle dosi.
Dalle immagini registrate è inoltre emersa la circostanza che alcuni ultras locali, acquirenti, prima di assistere agli incontri casalinghi, assumevano sostanza stupefacente ed in particolare cocaina, nei pressi dello stadio o addirittura all’interno e successivamente dopo essersi travisati, commettevano azioni violente, come accertato in occasione di tafferugli avvenuti, nel gennaio 2016, nel centro di Bergamo, dopo la gara sportiva contro la squadra dell’Inter.
L’operazione, denominata “mai una gioia”, per l’uso quasi ossessivo di tale modo di dire gergale da parte degli indagati nel corso dei contatti telefonici intercettati, ha consentito l’esecuzione nelle prime ore di questa mattina delle seguenti misure disposte dalla Autorità giudiziaria di Bergamo nei confronti di 24 cittadini italiani nonché di un cittadino serbo ed un albanese, ritenuti responsabili, a vario titolo, di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione, rapina e resistenza a pubblico ufficiale.
In contemporanea sono state eseguite 14 perquisizioni domiciliari a carico di altrettanti, ulteriori soggetti indagati, in stato di libertà, per i menzionati reati ed eseguiti 5 arresti differiti, a carico di altrettanti soggetti (dei quali due destinatari di custodia cautelare in carcere, due destinatari di obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria ed uno dei quali non colpito dalla misura cautelare in argomento).
Nel corso delle perquisizioni effettuate si è proceduto ad arrestare, in flagranza del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, 4 soggetti residenti nella provincia di Bergamo e sono stati sequestrati circa 20 chili di hashish e 40 grammi di cocaina.
Inoltre sono stati notificati 30 avvisi di avvio del procedimento per l’emissione del D.A.SPO. nonché 10 provvedimenti di sospensione della licenza ai sensi dell’articolo 100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, nei confronti di altrettanti gestori di esercizi commerciali bergamaschi, utilizzati come punti di aggregazione dagli indagati e coinvolti a vario titolo negli episodi ricostruiti nel corso dell’inchiesta.