“Ero convinto che ci avrebbero ammazzato tutti e due perché ormai, con il sequestro, la violenza…ero certo che sarebbe successo il peggio”. Parla al Tg1 Carlo Martelli, il chirurgo di 69 anni brutalmente pestato insieme alla moglie, Niva Bazzan – cui è stato mozzato il lobo dell’orecchio – nella rapina di questa notte nella sua villa a Lanciano (Chieti).
“Sono stato sbattuto a terra e poi legato mani e piedi, tipo incaprettatura”, racconta Martelli. “Nel frattempo mia moglie è stata presa e l’hanno legata. Uno solo parlava e diceva: “O ci dite dov’è la cassaforte o taglio sua moglie a pezzetti”.
“A ogni domanda mi mollava un cazzotto. Quando hanno tagliato un pezzo di orecchio a mia moglie non ho capito più niente”, ha raccontato ancora il medico dal letto dell’ospedale dove si trova con il volto gonfio e il corpo pieno di lividi.
Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha detto che farà personalmente di tutto per assicurare i banditi alla giustizia. Sui social tutto lo sdegno per questa brutale aggressione e irrompe il tema della legittima difesa: “Se i padroni di casa avessero avuto un’arma e avessero sparato a quest’ora marito e moglie sarebbero piantonati dalla Polizia per eccesso di legittima difesa. Pazzesco”, dice sintetizzato più di qualche utente.