‘Ndrangheta, blitz contro la cosca Muto per estorsioni e droga: 18 arresti

Carlomagno

Ai Lettori

Secondo Piano News non riceve finanziamenti pubblici come i grandi e piccoli media mainstream sovvenzionati a pioggia dallo Stato. Pertanto chiediamo ai nostri lettori un contributo libero che può permetterci di continuare a offrire una informazione vera, libera e corretta.

SOSTIENI L'INFORMAZIONE INDIPENDENTE
 
SEGUICI SUI SOCIAL
Per ricevere gli aggiornamenti lascia un like sulla nuova pagina Fb. Iscriviti anche al Gruppo "Un Unico Copione Un'Unica Regia". Seguici pure su TELEGRAM 1 (La Verità Rende Liberi); e TELEGRAM 2  (Dino Granata), come su Twitter "X" SPN nonché su X (Dino Granata)

I Carabinieri del Comando provinciale di Cosenza stamane hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal giudice di Catanzaro, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, nei confronti di 33 persone (10 in carcere, 8 ai domiciliari e 15 obblighi di presentazione), indagate, a vario titolo, di associazione finalizzata alla produzione, al traffico e alla detenzione di droga; estorsione, tentata e consumata, aggravata dal metodo mafioso; detenzione illegale di armi da fuoco.  Nel mirino degli inquirenti della Dda, un’organizzazione criminale operante sotto l’egida della storica consorteria mafiosa “Muto” di Cetraro.

Nell’ambito delle attività, a Cetraro, è stato scoperto un bunker in fase di ultimazione. La scoperta è stata fatta nel corso di una perquisizione domiciliare nei confronti di uno degli esponenti di spicco del sodalizio.

I militari inoltre hanno trovato e sequestrato 700 grammi di cocaina e due chili di hashish. L’operazione ha colpito un’organizzazione operante in una fascia compresa tra Guardia Piemontese a Scalea, con al centro Cetraro, mentre le piazze di spaccio sono state individuate e smantellate a Scalea, Santa Maria del Cedro, Belvedere Marittimo, Diamante e Buonvicino. Le 33 misure cautelari eseguite hanno riguardato soggetti residenti nei comuni della costa tirrenica cosentina, nella Locride e a Ivrea nel torinese.

“Le indagini iniziate nel giugno 2016 – ha spiegato il comandante provinciale dei carabinieri di Cosenza, colonnello Piero Sutera – all’indomani dell’operazione Frontiera e hanno evidenziato la riorganizzazione del sodalizio della storica consorteria mafiosa ‘Muto’ di Cetraro, che è egemone sulla zona del Tirreno cosentino. E’ stata accertata una continua capacità di far fronte alle esigenze di droga grazie ad un broker operante nell’area della Locride da dove arrivava la cocaina, la produzione di marijuana, invece, avveniva in maniera autonoma.

Sono finiti in carcere i cetraresi Giuseppe Antonuccio; Mario Cianni; Poldino Cianni; Flavio Graziosi; Fabrizio Iannelli e Luigi Tundis, di Cetraro. Poi Giuseppe Mandaliti, di Diamante; Pasquale Napoli, di Scalea; Maurizio Tommaselli, di Guardia Piemontese e Gianluca Antonio Vitale, di Siderno.

Ai domiciliari Ciriaco Casella, di Buonvicino; Giovanni Franco, di Santa Maria del Cedro; Michele Iannelli, di Cetraro; Alfonso Scaglione, di Belvedere Marittimo; Franco Scorza, di Cetraro; Anna Maria Sollazzo, di Scalea; Alessio Carmine Tundis, di Cetraro e Concettina Zicca, di Cetraro.

Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per Salvatore Addino, di Buonvicino, Giovanni Aita, di Diamante, Salvatore Amoroso, di Buonvicino; Carmine Antonuccio, di Cetraro; Annaelisa Esposito, di Buonvicno; Roberta Greco, di Santa Maria del Cedro; Stefano Greco, di Buonvicino; Luca Impieri, di Belvedere Marittimo; Rossella Lombardi, di Buonvicino; Salvatore Orto, di Buonvicino; Stefania Ricca, di Buonvicino; Loris Ricco, di Cetraro; Marcello Ricco, di Cetraro; Giuseppe Spanò, di Cetraro; Andrea Valente, di Buonvicino.