L’ex sindaco di Roma, Ignazio Marino, è stato condannato nel processo d’Appello per la vicenda degli scontrini a due anni di reclusione. In primo grado era stato assolto. E’ accusato di peculato e falso.
L’ex sindaco ha lasciato la corte d’Appello di Roma senza rilasciare dichiarazioni accompagnato dal suo avvocato difensore Enzo Musco. Nei confronti di Marino il procuratore generale Vincenzo Saveriano aveva sollecitato una condanna a due anni e mezzo. I giudici della III corte d’Appello hanno confermato l’assoluzione dall’accusa di truffa per le consulenze della Onlus Imagine. La vicenda giudiziaria riguardava una cinquantina di cene pagate con la carta di credito che gli fu rilasciata durante il suo mandato dall’amministrazione capitolina.
In seguito Marino ha parlato di “sentenza dal sapore politico in vista delle elezioni” e promesso che continuerà la battaglia in terzo grado, in Cassazione. “Non ho mai speso un euro di soldi pubblici per fini privati”, ha assicurato.
A ottobre 2016 l’allora sindaco, dopo l’assoluzione aveva espresso sentimenti di gioia. “Aspettavo questo esito – disse – perché sapevo di essere innocente. Ringrazio la giustizia di fronte ad accuse infamanti e a comportamenti dei media e della politica molto pesanti, è stata finalmente ristabilita la verità”.