Restano in carcere i tre africani indagati in relazione allo stupro ed omicidio di Desirée Mariottini, la sedicenne trovata morta drogata e stuprata da un branco in uno stabile abbandonato nel quartiere San Lorenzo, a Roma.
Lo ha deciso il gip di Roma, Maria Paola Tomaselli, che ha sciolto la riserva emettendo una ordinanza di misura cautelare in carcere per i senegalesi Brian Minteh, Mamadou Gara e per il nigeriano Alinno Chima. Il quarto uomo, Yusif Salia, arrestato ieri a Foggia si trova invece in carcere per droga. Gli inquirenti stanno cercando di capire il suo ruolo nella vicenda.
Il senegalese Mamadou Gara avrebbe risposto alle domande del giudice, mentre il suo connazionale Brian Minteh e il nigeriano Alinno Chima hanno deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere.
Il legale di Chima al termine dell’interrogatorio di convalida avrebbe riferito che “il mio assistito oggi ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere perché non è in grado di capire di che cosa è accusato”.
Nei confronti dei primi tre indagati la Procura contesta i reati di omicidio volontario, violenza sessuale e cessione di stupefacenti. Per il ganese Yusif Salia, bloccato ieri a Foggia e trovato anche in possesso di 11 chilogrammi di droga, la Procura romana indaga per gli stessi reati ma a Foggia è per ora detenuto soltanto per droga.