Un gruppo criminale ritenuto collegato alla consorteria mafiosa garganica del clan dei “Montanari” è stato disarticolato dalla Polizia nel Foggiano. Gli agenti delle squadre mobili di Foggia e Bari e del Servizio centrale operativo, coordinati nelle investigazioni dalla Direzione distrettuale antimafia di Bari, stanno eseguendo alcune misure cautelari.
L’indagine, chiamata “Stirpe criminale” in ragione della caratura criminale e degli importanti legami di parentela di uno degli esponenti di vertice con l’organizzazione criminale, ha permesso di accertare il monopolio del gruppo nella gestione di droga nell’intera città di Manfredonia (Foggia) e dello smercio di consistenti quantitativi di stupefacenti destinati a rifornire le piazze della “movida” della città, occupando anche punti strategici con esponenti del gruppo.
Al termine dell’operazione “Stirpe criminale”, agenti del Servizio centrale operativo, delle Squadre mobili di Foggia e Bari e del commissariato di Manfredonia, che tutti insieme costituiscono il pool investigativo denominato “Gruppo Gargano”, hanno eseguito sette arresti.
Gli indagati sono ritenuti affiliati a un’organizzazione specializzata nell’approvvigionamento e spaccio al dettaglio di hashish nella città di Manfredonia, dove ne aveva monopolizzato lo smercio.
Gli investigatori hanno accertato con attività tecniche l’esistenza di una struttura organizzativa, caratterizzata da un sistema piramidale, facente capo a un imprenditore nel settore del commercio.
È stato anche evidenziato il tentativo, da parte del gruppo, di sbarazzarsi delle attenzioni rivolte loro dalle Forze di polizia, incendiando l’auto di un appartenente alle Forze dell’ordine e, successivamente, arrivando a formalizzare una denuncia per atti persecutori nei confronti dello stesso.
Gli appartenenti all’organizzazione criminale, secondo l’accusa, erano particolarmente accorti nella scelta dei luoghi di stoccaggio dell’hashish e provvedevano, quotidianamente, ad effettuare spostamenti dello stupefacente con lo scopo di ostacolare l’intervento delle Forze di polizia, potendo contare sulla disponibilità di numerosi locali a loro non direttamente riconducibili.
Durante l’indagine, gli investigatori hanno accertato l’approvvigionamento e lo smercio di decine di chili di stupefacente. Nel giro di qualche mese l’organizzazione ha conquistato l’egemonia dello spaccio cittadino, impadronendosi di alcuni luoghi di ritrovo dei giovani situati in zona Monticchio di Manfredonia e, in particolare, di “piazzetta Mercato”, che era diventata la loro base logistica.