Ancora una strage in Egitto. Un commando di terroristi, ha compiuto un attentato piazzando una bomba ad alto potenziale in una Moschea, della penisola del Sinai. Il bilancio provvisorio è drammatico: 235 morti e oltre 100 feriti
Dopo l’esplosione, i terroristi come cecchini hanno sparato sui fedeli in fuga dal luogo di culto. Il massacro non è ancora stato rivendicato ma fonti citate da media locali parlano di Daesh come possibile mandante dell’ennesima strage nel paese.
Il violento attacco è avvenuto a Bir al-Abed, una città nel nord del Sinai, a circa 40 chilometri da El Arish, poco dopo le preghiere del venerdì. Il governo egiziano ha dichiarato un periodo di lutto di tre giorni.
Il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi ha condannato l’attacco, che ha descritto come “criminale” e “codardo” in una dichiarazione lettta dalla tv di Stato. L’orrenda strage, ha assicurato al-Sisi “non resterà impunita”
Nessun gruppo ha rivendicato ancora le responsabilità, ma gli affiliati locali allo Stato Islamico dell’Iraq e del Levante (Isil), hanno rivendicato attacchi simili commessi in precedenza.
La Moschea presa di mira, scrivono i media egiziani, è frequentata dai Sufi, fedeli musulmani che predicano il Sufismo, corrente religiosa di ricerca del “misticismo” nell’Islam, ed è pertanto ritenuta “infedele” dal Califfato.