Lega Nord e Forza Italia hanno chiuso l’accordo per le prossime elezioni regionali. Lo hanno sancito i due leader del centrodestra, Silvio Berlusconi e Matteo Salvini nella serata di mercoledi. L’intesa prevede che gli azzurri sosterranno in Veneto il presidente uscente Luca Zaia e la Lega sosterrà Giovanni Toti in Liguria, candidatura “strappata” al Carroccio all’ultimo momento.
Niente liste per la Lega in Campania. L’intesa per correre insieme alle prossime elezioni regionali era praticamente chiusa da giorni. Ma non senza malumori da entrambe le parti. Già, perché se dentro Forza Italia continuano a volare gli stracci, anche tra le file dei leghisti il malumore per l’accordo con gli azzurri è evidente. L’impasse era proprio nella decisione di cambiare cavallo in corsa in Liguria dove il vicesegretario dei lumbard Edoardo Rixi deve cedere il posto a Giovanni Toti.
Ma l’obiettivo del segretario federale è vincere e “se gli alleati ci chiedono di fare un passo indietro per vincere lo facciamo”, ha detto Salvini che punta a “raddoppiare” i voti presi lo scorso anno. Una decisione che il segretario leghista ha motivato come un “sacrificio” per la vittoria. A palazzo Grazioli infatti la linea di Silvio Berlusconi non è mai cambiata: la bozza di accordo raggiunto prevedeva che in Liguria corresse un candidato azzurro. L’alternativa per gli azzurri era nessun accordo. Di regionali ma soprattutto del dopo elezioni amministrative l’ex capo del governo ne ha discusso in un pranzo a palazzo Grazioli con Denis Verdini. Con il senatore Fi erano presenti anche Gianni Letta, Fedele Confalonieri e Niccolò Ghedini.
Di carne al fuoco ce n’era parecchia (raccontano che Berlusconi abbia citato varie volte Sarkozy convinto che Forza Italia debba fare come l’ex presidente francese e cioè andare sola alle politiche) anche perché dopo la pausa pasquale alla Camera si entrerà nel vivo della legge elettorale dove la posizione di Verdini e dei suoi uomini diverge dalla linea ufficiale del partito.
L’obiettivo del Cavaliere però è di evitare nuove tensioni con l’ex coordinatore azzurro alla luce del caos che regna dentro il partito. Dopo l’addio di Sandro Bondi e Manuela Repetti che oggi hanno incontrato Raffaele Fitto (la decisione di vedersi è stata concordata nel corso di una telefonata) dentro il partito continuano le tensioni. A puntare il dito contro gli ex senatori azzurri è stato Giovanni Toti convinto che dopo l’abbandono del partito debbano arrivare le dimissioni da palazzo Madama “se non si riconosco più in Fi”.
A chiamare però in causa il consigliere politico azzurro è Maurizio Bianconi, fittiano dalla prima ora: “Toti dice coglionerie” e poi a proposito della candidatura in Liguria, il deputato Fi non lesina battute al vetriolo: “la Regione ha già avuto le sue tragedie…”. A valutare le “mosse” del cerchio magico azzurro è poi Raffaele Fitto. Il capo della fronda azzurra oggi nella Capitale ha riunito i suoi (mentre Berlusconi ha visto il candidato in Puglia Schittulli) e continua tenersi pronto per la candidatura “alternativa” a quella indicata da Berlusconi.
In Campania il governatore uscente Stefano Caldoro aspetta l’ufficializzazione della sua candidatura a palazzo santa Lucia, ma vi sono incertezze in alcune frange centriste di Ap (Ncd-Udc) che nei giorni scorsi hanno minacciato di non sostenere Caldoro qualora Lega e Fi avessero raggiunto, come in effetti è stato, una intesa in altre regioni. Intanto c’è polemica anche nel Pd contro la candidatura di Vincenzo De Luca (e contro le politiche del governo di Matteo Renzi). Il parlamentare dem Guglielmo Vaccaro ha fatto sapere di essere pronto a sostenere Caldoro e avviare una mini scissione nelle fila dei democratici campani.