L’agricoltura del Mezzogiorno come strumento di rilancio per l’Italia: questo l’argomento al centro dell’assemblea nazionale della Cia (Confederazione italiana agricoltori), a Expo, intitolata “L’agricoltura del Sud per la legalità e per lo sviluppo dell’economia nazionale”. All’incontro, tenutosi a Palazzo Italia, hanno partecipato, fra gli altri, il ministro per le Politiche Agricole, Maurizio Martina, il fondatore di Libera, don Luigi Ciotti, il presidente di Cia, Dino Scannavano, e i presidenti di Puglia e Calabria, Michele Emiliano e Mario Oliverio.
L’agricoltura per il Mezzogiorno rappresenta una componente economica rilevante, che contribuisce per il 4% alla formazione di valore aggiunto rispetto alla media nazionale del 2%. Tuttavia alcuni limiti infrastrutturali e alcune condizioni socio-economiche ne condizionano negativamente lo sviluppo. Tra queste, la criminalità organizzata, che negli ultimi 30 anni è riuscita a sottrarre più di 100 miliardi di euro all’economia legale dell’agricoltura e dell’agroalimentare.
“Dobbiamo dare dignità umana, attraverso il lavoro, alla gente meravigliosa che lavora nelle nostre campagne e dove, guardacaso, le mafie stanno facendo i loro grandi affari – ha detto Don Ciotti -. In un momento di crisi la filiera agroalimentare è diventata una delle loro grandi risorse. Solo nel Lazio, su 160 beni confiscati, la metà erano ristoranti, pizzerie e bar”.
“Propongo un patto di lavoro quotidiano dove non ci sia uno slogan, ma l’impegno quotidiani per fare in modo che, attraverso l’esperienza agricola di tante regioni del Mezzogiorno, si possa creare sviluppo, occupazione, crescita, impresa – ha commentato il ministro Martina -. Dobbiamo riconoscere che, nonostante i tanti anni difficili che abbiamo alle spalle, abbiamo anche maturato tante opportunità e ci sono bellissime esperienze di impresa agricola nel Mezzogiorno, che, proprio, in questi anni, si sono fatte e hanno ottenuto successi clamorosi”.
Favorevoli e convinti della necessità e dell’importanza di investire nell’agricoltura al Sud sia il presidente pugliese Emiliano, sia il presidente calabrese Oliverio.