Claudia La Rocca si è autosospesa dal Movimento 5 stelle dopo l’inchiesta della procura palermitana sulle presunte firme false delle amministrative 2012 nel capoluogo siciliano. “Ho seguito le indicazioni del post sul blog di Grillo”, ha spiegato all’agenzia Ansa. La deputata regionale nei giorni scorsi ha ammesso le proprie responsabilità davanti ai pm di Palermo.
L’inchiesta siciliana sulle firme false a sostegno della presentazione della lista del Movimento 5 stelle alle Comunali di Palermo del 2012 è ormai a una svolta. Nei giorni scorsi sono stati iscritti come indagati alcuni esponenti del Movimento 5 stelle, alcuni dei quali sono sospettati di aver ricopiato materialmente le firme per ovviare a un errore materiale che avrebbe rischiato di invalidare la lista. Tra di loro vi sarebbero anche alcuni parlamentari nazionali. A partire da lunedì prossimo saranno interrogati alla presenza dei loro difensori.
Secondo quanto scrive l’Ansa, fonti della Procura non hanno confermato l’indiscrezione, pubblicata stamane da alcuni organi di stampa, secondo la quale gli indagati sarebbero otto. A dare ulteriore impulso alle indagini, avviate dopo una serie di servizi della trasmissione televisiva Le Iene sulla base delle rivelazioni del superteste Vincenzo Pintagro, sono state le dichiarazioni della deputata regionale Claudia La Rocca, che si è anche autoaccusata, e di altri due ex attivisti. La Rocca prima di andare in Procura avrebbe avvisato, oltre ai colleghi del gruppo all’Ars, anche il leader del M5s Beppe Grillo, circostanza quest’ultima smentita dai vertici del M5s.
La parlamentare regionale, che ha raccontato nei dettagli quanto sarebbe avvenuto, dopo essere stata ascoltata dai Pm non ha voluto rilasciare dichiarazioni limitandosi a dire che sta pensando di “autosospendersi” dal movimento. I magistrati che stanno conducendo l’inchiesta nei giorni scorsi hanno anche acquisito le testimonianze di decine di persone che hanno disconosciuto le firme a sostegno della lista apposte negli elenchi presentati alla cancelleria del tribunale e depositate negli uffici comunali.
Era stato lo stesso leader del M5s Beppe Grillo a invitare i siciliani coinvolti alla sospensione: “Chiediamo a tutti gli indagati nell’inchiesta di Palermo di sospendersi immediatamente dal MoVimento 5 Stelle non appena verranno a conoscenza dell’indagine nei loro confronti a tutela dell’immagine del Movimento e di tutti i suoi iscritti. L’avvenuta sospensione deve essere comunicata attraverso una mail all’indirizzo listeciviche@movimento5stelle.it”.