Dalle “primarie” dem, alle “comunarie” grilline alle “gazebarie” azzurre. Dopo le resistenze del leader del Carroccio, Matteo Salvini, alla candidatura dell’ex capo della protezione civile a sindaco di Roma, Forza Italia ha deciso infatti di indire le “gazebarie”.
Si tratta di una sorta di referendum libero con modalità differenti dalle primarie del centrosinistra o delle consultazioni in “rete” del M5S. Niente soldi da versare e nessun atto programmatico da sottoscrivere.
Gli elettori del centrodestra potranno votare nei gazebo installati per la capitale dalle 10 alle 18 di sabato 12 marzo alle 18 e domenica dalle 9.30 alle 13.30. I votanti dovranno dire “Sì” o “No” a Guido Bertolaso e potranno indicare sulla scheda anche alcune priorità per il futuro sindaco di Roma.
Domani pomeriggio lo spoglio della consultazione. Bertolaso – che oggi avrà al suo fianco Silvio Berlusconi – ha annunciato che se sarà bocciata la sua candidatura o l’affluenza sarà inferiore a 10 mila persone si ritirerà dalla corsa per il Campidoglio.
A decidere la candidatura di Guido Bertolaso erano stati (ufficialmente) i vertici di Forza Italia, Lega nord e Fratelli d’Italia – An. Ma dall’opposizione di Salvini era emerso che l’investitura dell’ex capo della Protezione civile (ufficiosamente) sarebbe stata decisa dal solo Silvio Berlusconi in forza della loro grande amicizia ai tempi dei governi del cavaliere. Giorni a polemizzare sulla figura di Bertolaso fino alla decisione di indire le “gazebarie” di oggi e domani.
Chi vincerà nel centrodestra dovrà vedersela con Roberto Giachetti, il candidato dem uscito vincitore (tra mille polemiche sulle presunte schede gonfiate) dalle primarie del centrosinistra di domenica scorsa.
Gli stand saranno presenti in tutti e 15 i municipi. Il voto, come si diceva sarà semplice. Non ci sarà nessuna registrazione. Saranno controllati solo i documenti per verificare la residenza a Roma, l’età maggiorenne dei votanti, oppure che compirà 18 anni il 5 giugno prossimo.