L’aula del Senato ha autorizzato i magistrati a procedere nei confronti dell’ex ministro Altero Matteoli, coinvolto nell’ambito dell’inchiesta sul Mose, a Venezia.
Il via era stato dato a gennaio dalla giunta per le immunità di palazzo Madama e dopo l’iter parlamentare è approdato stamane in assemblea.
A invitare i colleghi del Senato era stato lo stesso senatore di Forza Italia allo scopo di fugare ogni “sospetto” sul suo operato. “Sono qui – ha detto Matteoli in aula – a chiedere che sia data l’autorizzazione e invito ad evitare qualsiasi iniziativa che possa far sorgere ombre. Non voglio uscire da questa vicenda perché non c’è stata l’autorizzazione a procedere ma andando a processo e sottoponendomi alla giustizia”.
“Mi difenderò con forza perché non ho nulla da temere, voglio uscirne a testa alta”, ha detto l’ex ministro del Pdl escludendo la volontà di patteggiare: “Non si patteggia ciò che non si è commesso” poiché patteggiare “è un’ammissione di colpa”.
“Voglio difendermi nel processo, non dal processo – ha proseguito – continuando a godere della stima e della fiducia di coloro che mi conoscono”. L’intervento dell’ex ministro è stato accolto dagli applausi dell’Aula che ha proceduto con l’accoglimento dell’autorizzazione a procedere.
La domanda di autorizzazione a procedere in giudizio era stata avanzata dalla Procura di Venezia ed è relativa a fatti di corruzione per la concessione delle opere di bonifica dei siti industriali di Marghera, in violazione della normativa delle gare di appalto, del codice dei contratti pubblici e delle direttive europee.