I due tecnici della Bonatti rapiti con Fausto Piano e Salvatore Failla uccisi ieri a Sabrata, in Libia, Gino Pollicardo e Filippo Calcagno, sono liberi. Secondo notizie riportate dall’agenzia Ansa, i due tecnici sarebbero in mano alla polizia locale e presto saranno trasferiti “zona sicura” e presi in consegna da agenti italiani che li riporteranno in patria.
I due, sono stati fotografati con capelli e barba lunga. Pollicaro e Calcagno hanno scritto a mano un messaggio. “Io sono Gino Pollicardo e con il mio collega Filippo Calcagno oggi 5 marzo 2016 siamo liberi e stiamo discretamente fisicamente, ma psicologicamente devastati. Abbiamo bisogno di tornare urgentemente in Italia”. Il breve messaggio scritto in stampatello su un foglietto di quaderno, è stato pubblicato sul Corriere.it insieme ad una foto di Pollicardo e Calcagno, con barba e capelli lunghi, mentre parlano al telefono dopo la liberazione.
La gioia dei familiari – “E’ finita, è finita”, ha detto il figlio di Gino Pollicardo, Gino jr. mentre stava entrando in casa. La moglie Emma Orellana, in lacrime, ha detto: “L’ho sentito al telefono”.
La liberazione è uno sviluppo dei tragici fatti dell’altro ieri che hanno portato all’uccisione degli altri due sequestrati. Ad annunciare che i nostri connazionali erano probabilmente ancora vivi era stato ieri davanti al Copasir il sottosegretario con delega all’intelligence Marco Minniti. Oggi la buona notizia della loro liberazione. I 4 tecnici della Bonatti Spa erano stati rapiti lo scorso luglio da una delle tante milizie (probabilmente cani sciolti appartenenti a gruppi tribali).
E’ improbabile che i 4 siano stati presi in ostaggio dall’Isis. In genere, questi tipi di rapimenti sono fatti per far cassa coi riscatti (non è dato sapere se in questo caso sia stato pagato). Lo Stato islamico, avendo grandi risorse economiche con molta probabilità li avrebbe uccisi subito a scopo propagandistico per dimostrare la loro potenza contro l’Occidente.