Vertice di maggioranza ieri sera a palazzo Chigi per la nota di aggiornamento al Def. Alla riunione hanno partecipato il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, i vicepresidenti Matteo Salvini e Luigi Di Maio e il ministro dell’Economia Giovanni Tria. Per il 2019 l’asticella del rapporto deficit/pil è stata fissata al 2,4%, per il 2020, al 2,1 percento e nel 2021 all’1,8%. Oggi il Governo presenterà il Def in Parlamento.
“Nella manovra ci saranno 16 miliardi per i due interventi principali, reddito di cittadinanza e abolizione della legge Fornero. Ma in questa cifra ci saranno anche l’aumento delle pensioni di invalidità, il quoziente familiari, un premio alle famiglie numerose con contributo alla natalità” ha detto il vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini. Quindi non ci sono 10 miliardi per il reddito?, gli è stato chiesto. “Se la matematica non è un’opinione, se ce ne sono 7-8 per la Fornero, ce ne sono 8 per il reddito”, ha detto.
“Sull’abolizione della Fornero – ha spiegato – l’investimento varia tra i 7 e gli 8 miliardi a seconda di quanti sceglieranno di andare in pensione nel 2019. Abbiamo scelto di non fare penalizzazioni e di non mettere paletti, come limiti di reddito. La Fornero è stata una legge ingiusta – ha ribadito – e va abolita”.
Matteo Salvini punta il dito contro “i toni di alcuni commissari europei, come questo Moscovici che dice che Italia è un paese xenofobo” o “Juncker che dice che facciamo la fine della Grecia”, ha detto il ministro a Radio Anch’io “Questo governo – ha aggiunto – ha il gradimento del 60% degli italiani”.
“No, non faremo marcia indietro” sulla manovra se lo spread continua a salire. Se tagli le tasse – ha aggiunto – aiuti la crescita, noi puntiamo a un’Italia che non cresce dello zero virgola, ma del due, del due e mezzo”. Lo ha detto intervistato a Radio Anch’io il ministro dell’Interno e vice premier Matteo Salvini.
“Abbiamo portato a casa la manovra del popolo, si va avanti così più determinati di prima,adesso può partire una seria e sana interlocuzione con la Commissione Europea per arrivare a un buon esito. Questa legge di bilancio è equilibrata e non fa niente di strano rispetto ad altri governi che in passato hanno fatto il 2,5% o altro”, ha detto il vicepremier Luigi Di Maio a Radio Radicale. Il 2,4% di deficit nel 2019 “non è una contrapposizione ai mercati o a Bruxelles”. E su Tria, ha detto: “Squadra vincente non si cambia”. In conferenza stampa ieri sera hanno espresso la loro soddisfazione il premier Conte e il ministro dell’Economia.