Otto persone di Catania, già noti alle Forze dell’Ordine, sono state arrestate nella notte dai Carabinieri del Comando Provinciale di Messina con l’accusa di sequestro di persona a scopo di estorsione in corcorso.
Gli indagati avevano messo in atto un sequestro di persona ai danni di un pasticciere 63enne di origini siciliane e residente a Pomezia (Roma). L’uomo, nel primo pomeriggio del 3 marzo 2016, mentre si trovava nei pressi della sua abitazione in località Torvajanica, è stato avvicinato con una scusa da due soggetti che, dopo averlo prelevato contro la sua volontà dall’abitazione, con violenza erano riusciti a caricarlo a bordo di una vettura e, seguiti da complici a bordo di altra autovettura, si erano allontanati velocemente.
A dare l’allarme alcuni cittadini che segnalavano al 112 che si stava verificando una colluttazione, tanto che i Carabinieri intervenivano tempestivamente sui luoghi segnalati, ricostruendo immediatamente la reale natura del fatto.
Le immagini delle telecamere presenti nella zona hanno subito permesso ai militari della Compagnia di Pomezia di individuare con precisione i mezzi impiegati per il reato, ovvero due autovetture Mercedes classe “B”, nonché la direzione di marcia, considerato che dalla consultazione dei transiti autostradali erano risultate in movimento da nord a sud lungo l’autostrada.
E’ iniziata così una vasta attività di controllo del territorio condotta dai Carabinieri, la quale ha consentito di individuare i mezzi mentre percorrevano il tratto calabro dell’autostrada A3 Salerno – Reggio Calabria.
Le autovetture sono state intercettate nel piazzale antistante la stazione ferroviaria di Villa San Giovanni, dove alle due Mercedes si aggiungeva una Fiat Punto con a bordo altri complici. I militari dell’Arma, a questo punto, notavano che la vittima veniva trasferita, sempre con violenza, sulla Fiat Punto e che le tre autovetture si imbarcavano su una nave della società Caronte dirette in Sicilia.
Così, quando le tre vetture sono sbarcate, i Carabinieri, decidevano di intervenire bloccandole lungo il percorso di uscita dell’area portuale, immobilizzandone gli occupanti e liberando l’ostaggio, visibilmente scioccato e con delle contusioni.
Secondo la ricostruzione dei Carabinieri il movente dell’azione delittuosa andrebbe ricondotto al tentativo dei malviventi di ottenere la restituzione di un debito di oltre 100.000 euro contratto, per motivi in corso di accertamento, dalla famiglia dell’ostaggio, il cui rapimento, dunque, era finalizzato a ottenere il recupero della predetta somma.
Al termine delle formalità, tutti gli arrestati sono stati condotti presso il carcere di Messina-Gazzi con l’accusa di sequestro di persona a scopo di estorsione in concorso.