Spotify è uno dei canali audio sul web più diffusi sul pianeta. Milioni di adoloscenti e non solo hanno scaricato l’app per smartphone che consente loro di ascoltare brani ovunque si trovino. Una piattaforma on demand e in streaming – free o premium, pagando un abbonamento – che ha archiviato in parte l’uso di dispositivi portatili come i lettori mp3. Dischi al vinile e giradischi sono ormai solo un antico ricordo, come la Polaroid e i vecchi rullini fotografici.
La novità è che adesso la società che gestisce Spotify ha annunciato che presto arriveranno anche Video e News che significa diventare il primo concorrente di You Tube il canale video di Google.
Spotify ha stretto accordi con numerosi partner televisivi, da Abc a Bbc, da Esp a Nbc, da Comedy Central a Mtv e Vice. Si accede a questi contenuti attraverso la funzione “Now”, per ora disponibile solo su smartphone e non in Italia.
“Vogliamo offrire un mondo di intrattenimento ancora più grande con un mix di musica, podcast e video a disposizione durante tutta la giornata. E questo è solo l’inizio”, lo ha detto Daniel Ek, fondatore e Ceo di Spotify, in un evento a New York.
Su Spotify sono state trasmesse 25 miliardi di ore di streaming da quando il servizio di musica è nato, nel 2008, ha spiegato Ek. “Spotify – ha aggiunto – aiuta gli utenti a scoprire 2 miliardi di artisti al mese”, che comunque incasseranno le loro royalties. Artisti in quanche modo costretti da tempo dopo la crisi che ha investito il settore e un mercato invaso dalla musica piratata da internet.
Una delle sorprese dell’evento di Spotify negli Stati Uniti, riguarda l’esperienza d’uso della piattaforma durante il fitness e le sessioni sportive. Spotify attraverso la funzione Running utilizzerà la propria cronologia per proporre i brani giusti per il “jogging”.
La musica verrà combinata con quella scelta da DJ e compositori per fornire le migliori playlist. Nel corso dell’anno verrà ufficializzata anche una partenrship con Nike. Una concorrenza diretta al gigante dei video e anche sulle News su cui Google non teme nessuno. Al momento, però, perché Facebook ha recentemente sottoscritto un accordo con gli editori per condividere articoli di giornale sul Social di Zuckemberg.