Potrebbero essere oltre una sessantina i dispersi nel Mar Ionio dopo che un veliero carico di migranti proveniente dalla Grecia o dalla Turchia si è capovolto a largo della Calabria in area Sar italiana. Finora i soccorritori hanno recuperato tre corpi. Tra i dispersi si conterebbero oltre venti minori, secondo testimonianze dei primi sopravvissuti.
Intanto, gli investigatori della Polizia stanno cercando “di capire quello che è successo come avviene per ogni sbarco, a maggior ragione se c’è stato un disastro, probabilmente colposo”.
Il naufragio è avvenuto lunedì a circa 120 miglia dalle coste calabresi, quando per cause non chiare una barca a vela che era partita otto giorni prima dalla Turchia ha iniziato a imbarcare acqua fino ad affondare.
L’indagine, coordinata dalla Procura di Locri, è condotta dal commissariato di Siderno e dalla squadra mobile di Reggio Calabria.
In merito alle notizie relative a quanto riferito da alcuni superstiti su imbarcazioni che prima dell’arrivo dei soccorsi non si siano fermate ad aiutare i migranti in difficoltà, secondo ambienti investigativi, per ora “non c’è traccia ufficiale di questo”. Anche perché i migranti, in gran parte ancora ricoverati in ospedale, devono essere ancora sentiti. Cosa che avverrà nei prossimi giorni.