ROMA – Nicola Marini è stato eletto nuovo presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti. Con 73 voti alla seconda votazione (quanti ne prevedeva il quorum per evitare il ballottaggio), Marini è stato promosso presidente dal Consiglio nazionale. Il neo presidente succede a Enzo Iacopino che aveva rimesso il mandato a marzo tra mille polemiche.
Nato ad Avezzano il 7 novembre 1951, Nicola Marini è giornalista professionista dal 29 gennaio 1982 e membro del Consiglio nazionale dell’Ordine dal 1998. Per tre mandati è stato vice presidente della Commissione Ricorsi (presieduta dal compianto Saro Ocera) e, nei due precedenti mandati, ha ricoperto la carica di tesoriere.
Laureato in Scienze Politiche, Marini è pensionato Inpgi dopo aver lavorato nella redazione de “Il Tempo di Pescara” e dal 1988 in Rai, nella sede regionale dell’Abruzzo, con la qualifica di vice caporedattore.
La Federazione nazionale della stampa italiana (Fnsi) augura buon lavoro a Nicola Marini, neopresidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti. “Siamo certi – afferma la Fnsi – che la sua riconosciuta esperienza, unita alle sue capacità professionali, gli consentirà di guidare con autorevolezza e saggezza l’Ordine professionale in una delicata fase di transizione, rinsaldando la collaborazione con gli altri enti della categoria nell’esclusivo interesse di tutti i giornalisti italiani”.
“Per la prima volta un abruzzese è al vertice del massimo organismo di categoria”. Lo scrive Angela Trentini, presidente dell’Ucsi Abruzzo (Unione cattolica stampa italiana), che nel formulare i migliori auguri di buon lavoro al neopresidente, esprime la propria “soddisfazione per l’elezione del collega che vanta una lunga e ricca carriera”.
Nicola Marini , promotore di importanti iniziative dell’Ucsi Abruzzo ha avuto un ruolo fondamentale nella rinascita dell’associazione che riunisce giornalisti cattolici e cristiani in Abruzzo. “A lui, a nome di tutti gli iscritti abruzzesi, formulo i migliori e più proficui auguri di buon lavoro nel guidare l’Ordine dei giornalisti in una delicata fase di transizione”, conclude Angela Trentini.