Sparatoria sabato pomeriggio al rione Salinella di Taranto in cui è rimasto ucciso Giuseppe Axo, 32 anni, mentre due passanti sono stati feriti in maniera non grave.
Per il delitto, gli agenti della Squadra Mobile hanno sottoposto a fermo di polizia giudiziaria i fratelli Antonio e Francesco Bruno, di 34 e 30 anni, con piccoli precedenti penali, accusati di concorso in omicidio premeditato, tentato omicidio, detenzione e porto di arma da guerra e ricettazione aggravata.
I due fratelli sono stati interrogati a lungo in Questura dal procuratore aggiunto Pietro Argentino e dal pm Maurizio Carbone.
Dalle indagini è emerso che Giuseppe Axo aveva litigato in più occasioni negli ultimi giorni con i due fratelli e i contendenti erano venuti anche alle mani. Questo sarebbe stato il motivo scatenante, ma proseguono gli accertamenti per stabilire se dietro ci siano anche contrasti legati alla gestione di attività illecite. Gli inquirenti nella tarda serata di ieri hanno recuperato e sequestrato anche l’arma del delitto.
I primi screzi tra i presunti assassini e la vittima sarebbero cominciati una decina di anni fa, mentre il motivo scatenante è individuato dagli inquirenti in un litigio avvenuto nei giorni scorsi tra Giuseppe Axo e Francesco Bruno. I due, secondo quanto accertato, sono venuti alle mani e ad avere la peggio è stato Bruno, che ha riportato la frattura del setto nasale e altre lesioni al volto.
Ieri è scattata la vendetta da parte dei due fratelli che hanno raggiunto Axo in via Lago di Montepulciano a bordo di una Lancia Y. Giuseppe Axo stava discutendo sotto un porticato con Fontana e Galileo. Dall’interno dell’auto Antonio Bruno, secondo la confessione resa agli investigatori, avrebbe esploso una raffica di 15 colpi contro i tre. Axo ha tentato invano la fuga ma poi è crollato sull’asfalto. I due fratelli sono fuggiti lasciando l’auto sul luogo dell’agguato.
All’origine dell’omicidio ci sarebbero dunque vecchi rancori tra Giuseppe Axo. Il 32enne è stato ucciso con cinque colpi di pistola alle schiena (con lesione al polmone) e alle gambe sparati con una mitraglietta Skorpion. Nella sparatoria sono rimasti feriti Leonzio Fontana, di 40 anni, e Tiziano Galileo, di 43. Il primo è stato giudicato guaribile in pochi giorni, il secondo è stato operato e per lui la prognosi è di 40 giorni.