“Un virus può creare più sconvolgimenti politici economici e sociali di qualsiasi attacco terroristico”. Lo ha detto il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della Sanità Tedros Adhanom Ghebreyesus facendo il punto quotidiano sull’emergenza coronavirus. “Il mondo – aggiunto – si deve svegliare e considerare questo virus come il nemico numero uno”.
“Il primo vaccino – annuncia l’organizzazione – potrebbe essere pronto in 18 mesi. Dobbiamo perciò fare di tutto e usare le armi a nostra disposizione per combattere il virus”. Le versioni del direttore sono tuttavia in contraddizione con quanto svelato dai cinesi che hanno annunciato “test efficaci” sugli animali e da Anthony Fauci, fra i più celebri immunologi del mondo che all’Ansa ha annunciato come per il vaccino ci vogliono “due o tre mesi”. Cosa ci sia dietro questi annunci discrepanti tra loro è al momento il più grande dei misteri sul virus cinese.
L’impatto sull’economia si sta rivelando devastante, e forse ci saranno strascichi peggiori della madre di tutte le crisi: quella riferita al crak del 2007 della Lehman Brothers, negli Usa, che ha colpito profondamente tutto il mondo e da cui l’Europa e in particolare l’Italia versa ancora in coma profondo, mentre gli altri grandi paesi si sono ripresi, compresa l’America, dove la crisi è nata.
Intanto, le vittime del coronavirus salgono a quota 1017 (108 in più nelle ultime 24 ore), secondo il report dell’Oms di martedì 11 febbraio. I contagiati in Cina sono 42.708 , mentre fuori dai confini i casi sfiorano i 400. Sarebbe fermo a 70 il numero di contagiati sulla nave da crociera Diamond Princess ancorata in Giappone. A bordo ci sono 35 italiani, tra cui 25 membri dell’equipaggio.