6 Maggio 2025

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Lite al centro migranti, morto un ragazzo 24enne. Un fermo

polizia notteIl commissariato di Polizia di Serra San Bruno ha sottoposto a fermo Moussa Traore, 22 anni perché sospettato di essere l’autore della spinta costata la vita a Amadou Diarra, 25 anni. I due sono entrambi originari del Mali. L’ipotesi d’accusa è omicidio preterintenzionale.

La vittima è deceduta la notte scorsa a causa delle ferite al torace riportate dopo essere stato spinto su una porta a vetri durante una lite scoppiata in un residence di Brognaturo, piccolo centro del Vibonese, dove sono ospitati alcuni migranti giunti nei mesi scorsi nel porto di Vibo Valentia.

Sul posto sono interventi gli agenti del commissariato di Serra San Bruno della Polizia di Stato. Gli investigatori hanno interrogato gli altri ospiti della struttura per cercare di ricostruire la dinamica dell’episodio e individuare colui che ha spinto il giovane contro la porta.

I due giovani erano arrivati a Brognaturo da qualche mese, ospitati dall’albergo insieme a un altro centinaio di migranti. Probabilmente, dopo una discussione degenerata, i due sono venuti alle mani e ad avere la peggio è stato Amadou Diarra, che è morto dissanguato per le profondi ferite sul corpo.

Vitalizio, Nicola Irto: “Proposta non prioritaria”

Nicola Irto
Nicola Irto

“Rifiuto un’interpretazione notarile della funzione di presidente del Consiglio regionale. Ed è per questo che, pur rispettando le prerogative dei colleghi consiglieri, non considero prioritario né utile il progetto di legge sul trattamento pensionistico degli eletti”.

Lo afferma il presidente dell’assemblea legislativa calabrese, Nicola Irto, che prende posizione dopo lo scandalo della proposta di legge bipartisan depositata lo scorso 9 febbraio da 20 consiglieri eletti nel 2014.

“Questo progetto di legge a mio avviso deve cedere il passo dinanzi alle ben altre emergenze che contraddistinguono la realtà socio-economica calabrese. In una regione i cui indicatori sono complessivamente così negativi il lavoro delle Commissioni e dell’Aula va concentrato sui tanti problemi che attanagliano il nostro territorio e non su tematiche che rischiano di scadere nell’autoreferenzialità”.​

Sulla vicenda dei vitalizi erano intervenuti ieri il Movimento 5 Stelle, il presidente della giunta regionale Oliverio e il Pd calabrese che hanno preso nette distanze dall’iniziativa che vede tra i firmatari alcuni esponenti democratici come, citandone tre su sei, l’ex presidente del Consiglio Scalzo, Mimmo Bevacqua e Sebi Romeo e 5 della lista Oliverio Presidente, tra cui Orlandino Greco e Franco Sergio. Il vitalizio era stato abolito la scorsa legislatura e i proponenti di questa proposta sono quasi tutti alla prima legislatura.

Terremoto di 3.8 ad Accumoli

terremoto accumoli rietiUn terremoto di magnitudo 3.8 si è verificato alle 9.28 di stamane in provincia di Rieti. L’epicentro del sisma, localizzato a 11 chilometri di profondità, a Terracina, centro a 3 chilometri da Accumoli e a 8 da Amatrice, secondo quanto rileva l’Istituto di geologia e vulcanologia (Ingv).

E’ l’ultima scossa di rilievo di un incessante sciame sismico che va avanti dal 24 agosto e interessa l’appennino tra Abruzzo, Marche e Umbria. Sono decine le scosse che si registrano ogni giorno con intensità superiore a 2.

I terremoti più forti nel centro Italia, oltre quella della scorsa estate, sono stati il 26 e 30 ottobre (la più potente: 6.5) e lo scorso 18 gennaio quando 4 scosse superiori a 5 hanno messo in ginocchio l’Abruzzo.

mappa Ingv

Incredibile a Cosenza, prende fuoco un’autobus dell’Amaco

bus in fiamme cosenza
Un frame video che mostra l’autobus in fiamme (fonte quicosenza.it)

Un autobus di linea dell’Amaco, azienda del trasporto pubblico a Cosenza, per cause ancora sconosciute è andato improvvisamente a fuoco. L’episodio, scrive il giornale online Quicosenza.it, è successo in serata all’inizio di viale Mancini, all’altezza delle Colombe di Baccelli, nella corsia che dai Due Fiumi conduce in direzione Nord.

La notizia è corredata da foto e video in cui la parte posteriore dell’autobus è avvolta da fiamme alte e minacciose, forse originate nel vano motore.

Per fortuna sul bus non c’erano passeggeri. L’autista, appena accortosi delle fiamme è subito sceso allertando i vigili del fuoco che giunti sul posto hanno domato l’incendio.

Il mezzo era forse fuori servizio e stava facendo rientro al deposito Amaco di via Popilia. L’area dove si è verificato l’incendio a quell’ora era sgombro, a differenza di strade centrali più affollate e con molte auto anche di sera.

Furbata dei consiglieri calabresi sul vitalizio. Oliverio: “Ritiratela”

Mario Oliverio
Mario Oliverio

Sulla furbata di una ventina di consiglieri regionali della Calabria che hanno sottoscritto una proposta di legge per reintrodursi il vitalizio, è intervenuto il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio che prende le distanze dal provvedimento.

“È una proposta inopportuna e non condivisibile”, afferma il governatore. “Lo sforzo di governo che stiamo sostenendo è rivolto a sollevare le sorti della Calabria e a tutelare i diritti dei calabresi, a partire dai disoccupati e dai senza reddito.

“Questa proposta – considera – è distorcente e serve solo ad alimentare le trombe del populismo e dell’antipolitica. Per questo ne ho chiesto l’immediato ritiro”.

“Mi auguro che non arrivi in aula, altrimenti sarò costretto a porre, per la prima volta, la fiducia”. Il presidente del Consiglio regionale Nicola Irto, anche lui Pd, finora non è intervenuto per esprimere il suo parere sulla vicenda.

Da registrare invece la nota della segreteria regionale del Pd Calabria che afferma: “Sosteniamo con forza l’iniziativa del presidente della Regione, Mario Oliverio, che ha chiesto l’immediato ritiro della proposta di legge. Confidiamo nel senso di responsabilità degli eletti calabresi all’interno del Consiglio regionale”.

Neuropsichiatria infantile a Rende, Nesci chiede lumi a Scura

Asp Cosenza RendeLa deputata del M5s Dalila Nesci ha scritto una lettera al dg dell’Asp di Cosenza, Raffaele Mauro, e ai commissari per l’attuazione del Piano di rientro dal disavanzo sanitario regionale, Massimo Scura e Andrea Urbani, chiedendo la regolarizzazione del servizio dell’unità di Neuropsichiatria infantile a Rende.

Nella missiva, indirizzata anche, per conoscenza, al governatore, Mario Oliverio, e al dg del dipartimento regionale Tutela della Salute, Riccardo Fatarella, la parlamentare ha chiesto gli interventi di competenza, a fronte della “segnalata carenza di personale medico, pare dovuta a vicende organizzative e contrattuali ancora in fase di definizione, nell’unità di cui all’oggetto”.

La parlamentare ha precisato, poi, d’aver letto “dell’annunciata iniziativa legale di un gruppo di mamme”, comprendendone “appieno le preoccupazioni e i sentimenti”. Secondo la parlamentare dei 5 stelle, nel merito si può “intervenire in maniera rapida ed efficace”.

Da qui la richiesta, a Mauro, Scura e Urbani, di “collaborazione istituzionale”, “al fine di risolvere al più presto un problema che, per quanto appreso anche a mezzo stampa, sta creando agitazione nei genitori dei piccoli pazienti dell’Unità in predicato”.

Insieme al consigliere comunale del M5s di Rende, Domenico Miceli, Nesci lancia allora un appello ai dirigenti interessati, “perché vengano considerate le esigenze dei pazienti, minorenni, e si accellerino i tempi per risolvere la questione in via definitiva, data l’importanza del servizio in argomento e dei diritti dei minori”.

Scomparso e ritrovato escursionista pugliese

Cerchiara di Calabria
Cerchiara di Calabria

Si sono vissute ore di ansia lunedì pomeriggio per un escursionista pugliese di 25 anni che, nell’intento di percorrere da Cerchiara di Calabria il sentiero del “Sellaro”, si è perso a causa della fitta nebbia che ha interessato la zona.

Il giovane è stato ritrovato dopo qualche ora un po’ provato, ma in buone condizioni. L’escursionista, quando si è reso conto di non saper più ritrovare la strada, ha chiesto aiuto telefonando al 113.

I poliziotti, a loro volta, hanno immediatamente avvisato la stazione “Pollino” del Soccorso alpino Calabria. In pochi minuti due squadre, composte da tecnici di Cerchiara che conoscono il territorio, hanno avviate le ricerche del giovane escursionista, mentre una pattuglia dei carabinieri della caserma di Cerchiara ha percorso a piedi il sentiero storico che conduce al santuario della Madonna delle Armi.

Il giovane pugliese, dopo qualche ora, è stato ritrovato dalle due squadre del Soccorso alpino lungo il sentiero “dell’Annanza” nei pressi di “Piano Pedarreto”, a cinque chilometri di distanza dal sentiero storico.

Acheruntia, rinviato a giudizio ex assessore Michele Trematerra

L'ex assessore Michele Trematerra
L’ex assessore Michele Trematerra

È stato rinviato a giudizio l’ex assessore all’Agricoltura della Regione Calabria Michele Trematerra, dell’Udc, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e corruzione elettorale nell’ambito dell’inchiesta, denominata “Acheruntia”, condotta dalla Dda di Catanzaro.

Il rinvio a giudizio è stato disposto dal gup del Tribunale di Catanzaro, Giovanna Gioia, su richiesta del pm distrettuale Pierpaolo Bruni. Trematerra, secondo l’accusa, avrebbe avuto rapporti con la cosca “Lanzino-Ruà” della ‘ndrangheta attiva nel Cosentino.

Insieme a Michele Trematerra sono state rinviate a giudizio altre 19 persone. Per tutti il processo inizierà il 7 novembre davanti ai giudici del Tribunale di Cosenza. Un altro indagato, Rinaldo Gentile, presunto affiliato alla cosca, è stato processato con rito abbreviato e condannato ad otto anni di reclusione.

Gli imputati devono rispondere, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione aggravata, concussione, corruzione elettorale, usura, frode informatica e reati in materia di armi.

L’inchiesta della Dda di Catanzaro ha consentito di delineare gli assetti della cosca Lanzino-Ruà di Acri, i cui appartenenti, fra l’altro, avrebbero condizionato nella passata legislatura l’attività del dipartimento Agricoltura e Forestazione della Regione Calabria e del Comune di Acri per l’aggiudicazione di appalti proprio nel settore della forestazione ed a favore di società considerate “di riferimento” dello stesso gruppo criminale.

Tragedia a Genova, 16enne si suicida durante una perquisizione

Lavagna GenovaTragedia nel primo pomeriggio a Lavagna, Genova, dove un ragazzo di 16 anni si è gettato dal balcone di casa mentre nell’abitazione era in corso una perquisizione della Guardia di Finanza. In quel momento nell’abitazione era presente la madre.

Secondo quanto appreso il sedicenne, incensurato, si è gettato dal balcone di casa dopo avere ammesso alla Guardia di Finanza di possedere 10 grammi di hashish. Il giovane aveva confessato ai militari di possedere lo stupefacente a casa dopo essere stato fermato per un banale controllo di routine all’uscita del liceo.

Soccorso ancora in vita, il ragazzo è morto mentre stava per essere trasferito in elicottero al pronto soccorso del San Martino di Genova. L’episodio ha suscitato sgomento nella cittadina ligure dove la famiglia del ragazzo è molto conosciuta. (Ansa)

I consiglieri della Calabria vogliono il vitalizio. Il M5S: “Scendiamo in piazza”

Combo consiglieri regionali calabresi che hanno sottoscritto la proposta di legge per il Vitalizio
Ecco i consiglieri regionali calabresi che hanno sottoscritto la proposta di legge per il Vitalizio

Fa discutere la proposta di legge regionale depositata in sordina lo scorso 9 febbraio in Consiglio regionale della Calabria. La norma, che disciplina la previdenza dei consiglieri regionali reca la dicitura: “Disciplina del sistema previdenziale di tipo contributivo e del trattamento di fine mandato per i consiglieri regionali”. La notizia è stata data dal Corriere della Calabria.

Una proposta firmata in modo trasversale da 20 consiglieri che indigna quanti non avranno mai una pensione, soprattutto i giovani. Per farlo, i politici calabresi utilizzano i dettami della legge nazionale 213 del 2012, che istituisce e disciplina un sistema previdenziale di tipo contributivo per i presidenti della Regione, i consiglieri e gli assessori regionali.

In sostanza, al compimento del 65/mo anno di età i consiglieri che sono stati in carica anche una sola legislatura potranno, se passa la proposta, avere la pensione basata appunto sul “calcolo contributivo” reintroducendo di fatto il vitalizio, già abolito la scorsa legislatura. A questo potrebbe aggiungersi la liquidazione, (trattamento di fine mandato) qualora il consigliere regionale non venisse rieletto.

La proposta ha sollevato un polverone e un po’ da tutte le parti arrivano proteste contro la decisione bipartisan dei 20 consiglieri di accreditarsi da soli la “pensione”. Ira del M5S, non presente in consiglio, che con Federica Dieni, dice che “il tentativo di ripristinare il vitalizio, mascherandolo da pensione, messo in atto dai consiglieri regionali calabresi è l’ennesima riprova di quanto inadeguata, cialtrona e arrivista sia la classe dirigente che attualmente guida la Regione”.

“Nella Calabria della disoccupazione galoppante, nella regione più povera d’Europa, siamo costretti – continua la nota – ad assistere all’indegno spettacolo offerto da politici alieni e famelici, la cui unica preoccupazione è quella di garantirsi una ricca pensione a fronte di pochi anni passati a fare danni inestimabili nelle istituzioni”.

«Ci auguriamo – termina la nota – che il governatore Oliverio e il presidente del Consiglio Irto vogliano stoppare sul nascere questo tentativo di lucrare ancora sui sacrifici dei cittadini. In caso contrario, siamo pronti a scendere in piazza e a bloccare in ogni modo l’approvazione di una legge indegna».

Anche l’eurodeputata M5S Laura Ferrara in un post su Fb attacca la decisione del Consiglio regionale di varare la norma per i vitalizi. “La Regione Calabria si sta per scrivere l’ennesima vergognosa pagina della politica calabrese” e cioè una “proposta di legge regionale “Salva vitalizio”.

“In una regione – spiega Ferrara – in cui i giovani aspettano ancora i soldi di Garanzia Giovani, la disoccupazione è tra le più alte in Europa, dove in molti vivono sotto la soglia di povertà, i servizi sono quasi assenti per i cittadini e la sanità cade a pezzi, i consiglieri regionali hanno presentato una proposta di legge bipartisan che istituisce la pensione per i consiglieri regionali con una liquidazione d’oro. Dovrebbero solo vergognarsi!”. L’esponente politica riporta il nome dei 20 consiglieri che hanno firmato per il vitalizio.

Questi sono i 20 consiglieri regionali che hanno firmato la proposta di legge regionale “Salva vitalizio”:

Mimmo Battaglia (Pd),
Giuseppe Aieta (Pd),
Giovanni Arruzzolo (Ncd),
Domenico Bevacqua (Pd),
Arturo Bova (Democratici progressisti),
Francesco Cannizzaro (Casa delle libertà),
Francesco D’Agostino (Oliverio presidente),
Mauro D’Acri (Oliverio presidente),
Baldo Esposito (Ncd),
Giuseppe Giudiceandrea (Dp),
Giuseppe Graziano (Cdl),
Orlandino Greco (Op),
Michele Mirabello (Pd),
Ennio Morrone (Forza Italia),
Sebi Romeo (Pd),
Antonio Scalzo (Pd),
Franco Sergio (Op),
Giuseppe Neri (Dp),
Giovanni Nucera (La Sinistra)
Vincenzo Pasqua (Op)

Successo per Francesco De Paula al Rendano di Cosenza

Francesco De Paula
Francesco De Paula al Rendano

Lunghi applausi, ieri sera, al Teatro Rendano di Cosenza per il ritorno di “Francesco De Paula – L’Opera”. Una pièce inedita (il debutto proprio su questo storico palco di tradizione, il 3 aprile scorso) diretta magistralmente da Marco Simeoli e scritta dal M° Francesco Perri. Un altro successo del cartellone firmato “L’AltroTeatro”.

Evento patrocinato dall’amministrazione comunale di Cosenza e organizzato da un gruppo di operatori del mondo dello spettacolo locale: Enzo Noce, Giuseppe Citrigno e Gianluigi Fabiano. Sul palco del Teatro A. Rendano 14 appuntamenti all’insegna del divertimento e del puro spettacolo. Prosa, commedie e tanta musica questi gli ingredienti del cartellone de “L’AltroTeatro”.

“Francesco De Paula-L’Opera” Un’imponente produzione, 60 elementi in scena, articolata in quadri corali. Una suggestiva epopea musicale per raccontare il messaggio del Santo della Calabria. Dalla sua nascita, avvolta in un’aura di soprannaturale, nella piccola e assolata Paola; alla scelta dei suoi genitori di instradarlo alla vita religiosa e alla sua giovane vocazione eremitica. Seguono la fondazione di numerosi eremi e la nascita della congregazione paolana detta anche Ordine dei Minimi.

Un uomo di Dio, Francesco de Paula, un riformatore della vita religiosa. Il racconto si dipana, puntellato dagli eventi ispirati alla biografia ufficiale, da aneddoti agiografici e dagli eventi prodigiosi che resero grande “il frate eremita” agli occhi dei fedeli. Ma soprattutto, il testo di Francesco Perri, drammatizzato dalla regia di Simeoli, sceglie di raccontare, con sguardo laico, Francesco“uomo moderno”. La sua eterna lotta per vincere la “tentazione”, il diavolo (interpretato dal convincente Lalo Cibelli) che nell’opera di Perri è presente fin dalle prime battute, così come nell’esistenza di ognuno di noi. Francesco resiste e fonda la sua vita sulla continua ricerca del Signore, nello spirito della “minimezza” da cui scaturisce l’amore e la carità verso il prossimo.

Francesco De Paula  Uno spettacolo che emoziona e che arriva proprio a tutti. L’opera di Perri si discosta dalla tradizione del genere lirico e tenta coraggiosamente di esplorare nuovi linguaggi e commistioni. Il risultato è efficace, musicalmente interessante. Arie godibili seguite da ben costruiti recitativi sospesi. Un’opera “Pop” che raggiunge l’obiettivo: diffondere la figura di San Francesco di Paola. Uno spettacolo di grande impatto visivo, affidato ad un cast di talentuosi interpreti.

Protagonista, assoluto, l’intenso Renato Campese. A vestire i panni del fraticello eremita da giovane è, invece, il bravo tenore Federico Veltri. Completano il cast: Annalisa Sprovieri, Lalo Cibelli (il “diavolo” personificazione del male), Francesco Castiglione (ha al suo attivo “Le tre rose di Eva”, “Un passo dal cielo”, “Che Dio ci aiuti”, “Don Matteo 10”), Annalisa Sprovieri, Daniele Derogatis, Mirko Iaquinta, Davide Carpino, Alessandro CastriotaScanderbeg, Chiara Ricca, Fedele Forestiero, Raffaella Reda e Alessandro Stancato. Le coreografie sono di Giuseppe Ferraro, assistente alla produzione Giada Falcone e direzione del coro Giuseppe Ferraro.

La produzione è rigorosamente “made in Calabria” e vede scendere in campo due realtà associative:“A POIS” e “FileinSonus”. In scena, un cast nazionale che ha lasciato spazio anche ai giovani talenti del territorio. “Ben trenta giovani voci, un coro composto tutto da calabresi” così come racconta con orgoglio il regista Simeoli (reduce dal successo di “Cavalli di Battaglia” con Gigi Proietti su Rai Uno). “Una bella sfida che speriamo possa superare i confini regionali e perchè no? Anche nazionali” questo l’obiettivo del regista napoletano e del maestro Perri che in questo progetto ci ha messo anima e cuore:”Sarebbe stato facile andare via dalla Calabria e lavorare come tanti altri artisti fuori dalla propria terra – commenta sul palco Perri alla fine dello spettacolo rivolgendosi al pubblico – ma ho deciso di investire qui, di provare a creare qualcosa che possa raccontare la Calabria coinvolgendo talenti nazionali e calabresi. Non è facile,è una strada fatta di sacrifici ma ne è valsa la pena”. L’opera ha ottenuto, oltre al patrocinio del Comune e della Provincia di Cosenza, anche quello del Giubileo col segretariato di Massimiliano Solaini, della Fondazione dei Beni Artistici e Culturali della Chiesa, dell’ ordine dei frati minimi, della curia di Cosenza e del Pontificio Consiglio della Cultura- il “Ministero della Cultura” della Santa Sede- presieduto dal Card. Gianfranco Ravasi.

Convalidato l’arresto dei cinque bloccati con l’eroina a Germaneto

Da sinistra Donato Bevilacqua e Franco Passalacqua
Da sinistra Donato Bevilacqua e Franco Passalacqua

Il gip del tribunale di Catanzaro ha convalidato gli arresti delle 5 persone arrestate sabato notte dai Carabinieri della Compagnia della città, con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Il giudice all’esito dell’udienza di stamattina, ha emesso un’ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere per Donato Bevilacqua, classe ‘75 e Franco Passalacqua, classe 81; mentre per Marco Passalacqua classe ‘88, Francesco Marchio, classe ‘93 e Saverio Manzoni classe ‘96 sono scattati gli arresti domiciliari.

I cinque erano stati bloccati dai militari a Germaneto, nei pressi della Cittadella Regionale, mentre erano a bordo di due automobili quando a seguito di un pedinamento gli è stata sbarrata la strada dalle pattuglie dell’Arma che si erano insospettiti circa attività illecite.

Dopo la perquisizione a bordo una delle auto, una Peugeot, sul tappetino del sedile posteriore, venivano trovati infatti due involucri, avvolti da una pellicola trasparente, contenenti 106 grammi di eroina purissima e di ottima qualità che, tagliata e parcellizzata in dosi singole, avrebbe potuto fruttare ai suoi detentori un guadagno stimato di circa 30˙000 euro.

Oliverio al forum di Confindustria: “Servono progetti per il sud”

Il ministro De Vincenti e il presidente della regione Calabria Oliverio
Il ministro De Vincenti e il presidente della regione Calabria Oliverio

Il Presidente della Giunta Regionale, Mario Oliverio, questa mattina è intervenuto, in qualità di rappresentante delle Regioni meridionali nella Cabina di Regia del Fondo Sviluppo e Coesione 2014-2020, alla iniziativa nazionale che si è svolta a Roma, presso la sala degli Atti parlamentari della Biblioteca del Senato “Giovanni Spadolini”, in piazza della Minerva, promossa da Confindustria meridionale, Cgil, Cisl e Uil sul tema “Impresa e Lavoro nei Patti regionali del Masterplan”.

“Dopo un periodo di caduta del Prodotto Interno Lordo di ben 14 punti nel Mezzogiorno – ha detto, tra l’altro, il Presidente Oliverio – negli ultimi due anni stiamo assistendo ad una timida ripresa che costituisce, comunque, un segnale di una positiva inversione di tendenza. Per questo motivo, è apprezzabile il confronto in atto ed è utile la realizzazione di un patto con le forze economiche e sociali per dare ulteriore impulso alle politiche di crescita e di sviluppo. L’attenzione sul Mezzogiorno negli ultimi due anni è cresciuta e va certamente anche in questa direzione la costituzione del nuovo Ministero per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno affidato al prof. Claudio De Vincenti”.

“Il documento presentato oggi da Confindustria e delle organizzazioni sindacali –ha proseguito Oliverio- pone un problema centrale: la necessità di collocare i Patti regionali entro un quadro di riferimento generale che riguarda il Sud e il rapporto con l’Europa. In questa prospettiva esistono problemi che richiedono un immediato intervento e che vanno dal tema della mobilità, dell’alta velocità, del sistema portuale con al centro il ruolo nazionale e mediterraneo del porto di Gioia Tauro, a quello del sistema aeroportuale calabrese. Connettere il Sud dall’interno e verso l’esterno è un pre-requisito dello sviluppo dei vari settori produttivi della Calabria.

Così come altrettanto strategici sono gli interventi come l’istituzione della Zona Economica Speciale (ZES) a Gioia Tauro per rendere competitivo e attrattivo il territorio meridionale e calabrese. Resistono problemi che necessitano ancora ulteriori approfondimenti e rapidità di decisioni, come la capacità di declinare la politica industriale e le politiche nazionali di settore, a partire dai Pon in senso meridionalista”.

“Esiste, infine -ha concluso il Presidente della Regione – la necessità di dare immediata operatività ed impulso alle procedure di spesa, con il rafforzamento delle strutture tecniche, l’aggiornamento delle norme sugli appalti in grado di conciliare l’esigenza della trasparenza con quelle della operatività e della celerità della spesa ed, infine, l’urgenza di un piano del governo per l’inclusione sociale e per l’occupazione giovanile.

E’ indispensabile e urgente, in primo luogo nel Sud, affrontare il tema della progettualità e dello sviluppo, avendo ben presente la necessità di dare risposte urgenti per affrontare la precarietà occupazionale e per dare lavoro ai giovani”.

Falso allarme bomba all’aeroporto di Lamezia Terme

Sicurezza, chiesto l'esercito all'aeroporto di Lamezia TermeUn allarme bomba è scattato in tarda mattinata nell’aeroporto di Lamezia Terme dopo il ritrovamento di due valigie abbandonate nell’area attesa passeggeri.

L’area è stata subito transennata dalla polizia aeroportuale che ha fatto intervenire gli artificieri. Dopo i controlli effettuati dagli esperti di esplosivo, è risultato che le valigie contenevano solo capi d’abbigliamento e l’allarme è rientrato.

Gli investigatori non escludono che possano essere stati dimenticati da un passeggero in transito.

Cosenza, sequestrato il laboratorio della farmacia all’Annunziata

laboratorio ospedaleE’ stato sequestrato con provvedimento d’urgenza, il laboratorio della farmacia dell’ospedale Annunziata di Cosenza. Il provvedimento è stato disposto dalla procura della Repubblica di Cosenza dopo che venerdì, i carabinieri del Nas e personale dello Spisal di Catanzaro, hanno effettuato una ispezione in farmacia.

Il laboratorio – posto sotto sequestro ma rimane la facoltà d’uso – è quello dove vengono preparati i farmaci. Disposto anche il sequestro del magazzino-deposito dei farmaci

La Procura ha chiesto la convalida del sequestro e ha iscritto nel registro degli indagati il responsabile. Ora si attende la decisione del Gip.

Allo stato si tratta di un’attività di iniziativa, che si inserisce nel più ampio contesto di controlli  nell’ospedale volto a garantire il rispetto delle normative sull’igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro coordinata e diretta dal procuratore capo Mario Spagnuolo e dell’aggiunto Marisa Manzini.

Le indagini hanno preso il via da alcuni esposti presentati ai carabinieri che segnalavano diverse anomalie. I carabinieri hanno verificato sia le condizioni igieniche che il rispetto della normativa sulla sicurezza sul lavoro.

I carabinieri hanno riscontrato problemi di carenza igienica e della salubrità dell’aria. Si valuterà inoltre la scadenza dei prodotti. L’attenzione dei Nas si sta concentrando principalmente sugli aspetti strutturali.

Manifesti polemici, KeYaKù chiede a Occhiuto migliaia di euro. “Andranno ai disagiati”

manifesto pubblicitarioL’ufficio legale di KeYaKù, come annunciato nei giorni scorsi, ha depositato stamane formale querela contro il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto in merito alla rimozione dei manifesti polemici apparsi in città che recavano uno slogan a doppio senso ritenuto dal primo cittadino osceno, volgare e offensivo per le donne.

KeYaKù contesta al sindaco gravi abusi in ordine alla rimozione di manifesti ritenuti legittimi i cui spazi sono stati pagati al comune e che il primo cittadino non avrebbe potuto e dovuto rimuovere per assenza di motivazioni (atti osceni eccetera) contrarie alle regole che disciplinano le affissioni.

Ma la società non si ferma all’aspetto penale. In sede civile avanzerà richiesta di risarcimento per i gravi danni arrecati all’immagine di KeYaKù dalla decisione di Occhiuto. Danni in corso di quantificazione che potrebbero ammontare a diverse migliaia di euro. Sapremo presto la giusta entità della richiesta.

I proventi, tiene a sottolineare l’azienda, (qualora dovesse vincere la causa, ndr) saranno interamente devoluti
in favore delle associazioni che affrontano i disagi sociali nella città.

Blitz antimafia in Veneto, 3 arresti e 36 indagati in clan Grande Aracri

Dia Direzione investigativa antimafiaÈ stata anche la collaborazione di un pentito calabrese della ‘ndrangheta a far scattare stamane l’operazione Valpolicella con un bilancio di 3 arresti, 36 indagati e 14 perquisizioni tra Veneto, Emilia Romagna e Lombardia.

In particolare, le città in cui sono stati effettuati gli interventi sono Venezia, Verona, Vicenza, Cremona, Reggio Emilia, Bologna e Catanzaro. I reati contestati sono, a vario titolo, di associazione di stampo mafioso, estorsione, rapina, usura e frode fiscale.

Arrestati Francesco Frontera, nato a Crotone 42 anni fa, domiciliato in provincia di Verona; la moglie Alexandra Dobricanovic, di 34 anni, di origine serba, posta ai domiciliari per via dei due figli minori e Carlo Scarriglia, 24 anni, nato a Crotone ma residente a San Bonifacio (Verona). Frontera si trova già in carcere a Bologna perché coinvolto nell’operazione “Aemilia”, scattata tempo fa contro il clan Grande Aracri di Cutro con solidi radicamenti al nord Italia.

La banda, secondo la ricostruzione del procuratore reggente di Venezia Adelchi d’Ippolito, faceva capo ai tre indagati. I due arrestati erano titolari di aziende del settore edile del Veronese che, attraverso sovrafatturazioni e l’aiuto, più o meno volontario, di altri imprenditori, riuscivano a riciclare i soldi frutto di attività illecite. Chi non accettava le regole del gioco veniva minacciato. Nel corso delle perquisizioni la Dia di Padova ha recuperato una pistola 7.65 con 93 proiettili e vario denaro contante.

Tra le persone individuate dagli investigatori dopo molti mesi di indagine, vi è un pregiudicato, segnalato come contiguo a personaggi affiliati alle cosche crotonesi Grande Aracri e Dragone, e altri uomini collegati alla ‘ndrangheta, che operavano sempre nel settore edile.

Nel corso dell’operazione è stata sequestrata copiosa documentazione che formerà oggetto di approfondimento da parte degli organi inquirenti.

Roma, marcia indietro di Raggi su Berdini: “Resti e pensi a lavorare”

Roma, marcia indietro di Raggi su Berdini: "Resti e pensi a lavorare"
Virginia Raggi

Sul caso della’assessore della giunta capitolina, Paolo Berdini, il sindaco di Roma Virginia Raggi sembra al momento soprassedere sulla sostituzione paventata dopo le dichiarazioni alla Stampa in cui il responsabile all’urbanistica si è lasciato andare a considerazioni imbarazzanti sulla prima cittadina.

Berdini in una lettera al Fatto spiega di essere vittima di una macchina del fango per presunti interessi di terzi sullo stadio di Tor di Valle.

Raggiunta dai cronisti mentre sale le scale che conducono in Campidoglio, Raggi all’incalzare delle domande ha risposto: “Berdini? Continuo a leggere interviste e dichiarazioni. Sinceramente non so dove (Berdini) trovi il tempo. C’è da lavorare e da lavorare tanto, noi lavoriamo anche fino a notte fonda. Lui sa bene che ci sono dei dossier da portare avanti e per senso di responsabilità nei confronti di Roma e dei cittadini dovrebbe farlo. Poi vi dico, la pazienza delle persone ha un limite…”.

Dichiarazioni da cui traspare la volontà, almeno al momento, di lasciare Berdini al suo posto invitandolo a restare e proseguire nel suo lavoro di gestire il settore nella capitale. Ma le ore per l’assessore potrebbero essere comunque contate. Bisogna capire cosa emergerà nella riunione pomeridiana dei Cinquestelle a Roma a cui dovrebbe partecipare anche il sindaco. Non si esclude che sia lo stesso Berdini a fare autonomamente un passo indietro dopo la bufera degli audio contro Raggi.

Intanto il parlamentare del Movimento 5 Stelle Alfonso Bonafede, del Gruppo di supporto agli enti locali è a Palazzo Senatorio. Alla domanda se dovesse incontrarla il deputato ha risposto: “Sì”. A chi gli chiedeva se al centro del confronto ci fosse il caso dell’assessore all’urbanistica Paolo Berdini, ha risposto: “Buongiorno”. Segno che c’è un evidente imbarazzo a parlare della questione che si somma alle altre polemiche e inchieste giudiziarie sul Campidoglio.

Assenteismo, arrestati a Letojanni (Messina) 2 medici del 118

arrestati due medici 118 LetojanniDue medici del servizio di emergenza sanitaria del 118 di Letojanni (Messina) si sarebbero assentati dal posto di lavoro, simulando false presenze, per circa due anni, dal 2014 fino all’agosto del 2016.

La polizia ha eseguito nei loro confronti un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Messina, Salvatore Mastroeni, su richiesta del sostituto procuratore Anna Maria Arena.

Secondo quanto appurato dalle indagini, i due medici avrebbero simulato la presenza in servizio, sottoscrivendone l’apposito registro, con una serie di artifici e raggiri.

La magistratura ha disposto inoltre un sequestro preventivo di somme di denaro a carico di ciascuno dei medici, in ragione dell’ingiusto profitto accertato ai danni della pubblica amministrazione. I dettagli dell’inchiesta saranno illustrati nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle 11.30 nella Questura di Messina.

Secondo l’accusa i due medici avrebbero posto in essere “reiterate assenze dal posto di lavoro e false sottoscrizioni”.

Con metodi sistematici e consolidati nel tempo, dicono gli investigatori, i due medici in servizio di emergenza sanitaria 118, abusando dei propri uffici, con artifici e raggiri, si assentavano dal posto di lavoro, simulandone la loro presenza per interi turni di servizio notturno di 12 ore e provvedendo a sottoscrivere l’apposito registro. In realtà durante i turni di servizio notturno gli stessi, come accertato, risultavano presenti nelle proprie abitazioni o in altri luoghi, ben lontani dalla sede di lavoro.

L’accurata attività di indagine condotta dai poliziotti del Commissariato P.S. di Taormina, coordinati dalla Procura della Repubblica di Messina, ha permesso di accertare una continuità di consumazione di illecite condotte a partire dal 2014 e riscontrata fino all’agosto 2016, che ha denotato una personalità alquanto spavalda e prepotente in capo ai due indagati, che agivano con fare consolidato, quasi imposto a colleghi e subordinati.

Il lavoro svolto dagli investigatori attraverso servizi di osservazione, con telecamere poste nella sede di lavoro, acquisizioni di copie dei registri di presenza dei sanitari, intercettazioni telefoniche e minuziosa attività di analisi dei tabulati delle utenze telefoniche ha permesso di smascherare una sistematicità di spudorate assenze dei due medici dal posto di lavoro in contrasto con le firme presenza apposte sui registri successivamente al turno di servizio. Ben 40 gli episodi accertati in capo al un medico e 36 quelli attribuibili all’altro.

In particolare i sanitari si “mettevano” nei turni, coprendosi a vicenda ed, alternandosi, non effettuavano del tutto la notte in cui restava in servizio uno solo, accordandosi, così, dello “scarabocchio” da apporre sul registro delle presenza. Senza preoccuparsi di nascondere le illecite condotte, ponevano in essere atteggiamenti di sfida nei confronti dei colleghi di lavoro e/o di chiunque provasse a contrastarli “…è la mia parola contro la sua…”

Disposto, altresì, dal GIP a carico di ciascuno degli indagati il sequestro preventivo per equivalente di somme di denaro pari a oltre 16 mila euro per l’uno e quasi 15 mila euro per l’altro, quale danno arrecato alla Pubblica Amministrazione quantificabile per ogni singolo episodio accertato in capo ai due medici, che dovranno rispondere dei reati di truffa aggravata e falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici.

Voti e assunzioni al Cara di Mineo, chiesto processo per Castiglione

Cara di Mineo Giuseppe Castiglione
Il Cara di Mineo

La Procura distrettuale di Catania ha chiesto il rinvio a giudizio di 17 persone per turbativa d’asta nell’ambito dell’inchiesta sulla concessione dell’appalto dei servizi, dal 2011 al 2014, al Cara di Mineo, e per presunti reati amministrativi del Consorzio Sol. Calatino, società cooperativa sociale ONLUS.

Tra loro il sottosegretario all’Agricoltura, Giuseppe Castiglione, in qualità di soggetto attuatore del Cara, insieme con il suo grande accusatore Luca Odevaine, il sindaco di Mineo, Anna Aloisi, ex presidente del consorzio dei Comuni “Calatino Terra d’Accoglienza”; l’ ex direttore del consorzio, Giovanni Ferrera; gli ex vertici dell’ Ati interessati. La notizia, pubblicata dal quotidiano La Sicilia, ha trovato conferme in fonti giudiziarie impegnate nell’inchiesta citate dall’agenzia Ansa.

L’udienza preliminare è stata fissata per il 28 marzo prossimo, davanti al Gup Santino Mirabella. La richiesta di rinvio a giudizio è stata avanzata dal procuratore Carmelo Zuccaro e dai sostituti Raffaele Vinciguerra e Marco Bisogni.

La Procura ha chiesto il rinvio a giudizio, per reati amministrativi, anche del consorzio Sol.Calatino scs. Nel provvedimento, di 14 pagine, firmato dai sostituti Raffaella Agata Vinciguerra e Marco Bisogni, e vistata dal procuratore Carmelo Zuccaro e dall’aggiunto Michelangelo Patanè, è stata stralciata la posizione di cinque indagati, su cui sono in corso ancora accertamenti e valutazioni. Al centro dell’inchiesta le gare d’appalto per la gestione dei servizi del Cara fra il 2011 e il 2014, intervallata da sette proroghe avallate da un protocollo con la Prefettura di Catania.

Secondo l’accusa, Castiglione, che entra nell’inchiesta non per l’attuale incarico ma perché all’epoca dei fatti soggetto attuatore del Cara, assieme a Odevaine e Ferrera, quest’ultimi due in qualità di presidente e componente la commissione aggiudicatrice, avrebbero “predisposto il bando di gara con la finalità di affidamento all’Ati appositamente costituita”.

La Procura distrettuale di Catania ritiene, inoltre, che le coop interessate si “costituivano appositamente in Ati” dopo avere “ricevuto rassicurazioni sull’aggiudicazione degli appalti”, il cui “bando era concordato con lo stesso Castiglione, Odevaine e con Ferrera”.

A Castiglione e al sindaco di Mineo, Anna Aloisi, e Paolo Ragusa, in qualità di presidente del consorzio Sol Calatino, è contestata anche la corruzione “per la promessa di voti per loro e i gruppi politici nei quali gli stessi militavano (Pdl, lista Uniti per Mineo e Ncd)” in cambio di “assunzioni al Cara”.

Ferrera e Odevaine sono indagati anche per falso ideologico per l’assunzione di quest’ultimo al Cara di Mineo come esperto di fondi Ue. Un “faro” sull’appalto da quasi 100 milioni di euro era stato acceso anche dall’Autorità Anticorruzione guidata da Raffaele Cantone che alle Procure di Catania e Caltagirone ha inviato la documentazione sull’appalto per la gestione della struttura, definendo la gara “illegittima” e lesiva dei principi di “concorrenza” e “trasparenza”.

NOTIZIE DALLA CALABRIA

ITALIA E MONDO

Elezioni in Romania, il nazionalista George Simion stavince con il 41%. Ballottaggio con Dan

Dopo il "golpe" giudiziario orchestrato da Bruxelles contro Calin Georgescu, il presidente dell'Alleanza per l'unione dei romeni ha messo al tappeto l'establishment Ue che oggi, frastornato per la schiacciante vittoria di Simion, fino al 18 maggio, giorno del ballottaggio, farà di tutto per fermarlo. Al doppio turno il leader di Aur se la vedrà con il sindaco di Bucarest Nicusor Dan, staccato di venti punti. Georgescu se vince Simion diventerà primo ministro.