Un pensionato di 57 anni, Francesco Martorano, già noto alle forze dell’Ordine, è stato arrestato dai carabinieri della Stazione di Rosario Valanidi (Reggio Calabria), per tentato omicidio, rapina, minacce e resistenza a pubblico ufficiale.
L’uomo ha minacciato con un bastone a cui era fissato un uncino, due uomini e con un una grossa pietra ha colpito la sorella alla testa mentre i tre stavano raccogliendo olive nel terreno di proprietà del padre deceduto e su cui esiste un contenzioso familiare.
Francesco Martorano si era recato nell’appezzamento di terreno, evidentemente per risolvere la “questione” definitivamente. Una volta tra gli ulivi, ha prima minacciato di morte i tre con il bastone per poi passare ai “fatti”.
Secondo quanto ricostruito dai Carabinieri, Martorano ha preso il bastone con il terminale uncinato e ha iniziato a brandirlo contro i due operai minacciandoli di morte, successivamente con un sasso di grandi dimensioni ha colpito la sorella alla nuca procurandole un trauma cranico con ferita lacero contusa guaribili in dodici giorni.
Prima di andar via, il pensionato ha sottratto gli zaini da lavoro ai due operai, li ha messi in auto ed è fuggito a tutta velocità. Scatta l’allarme al 112 e Martorano è stato subito intercettato dai Carabinieri che alla vista dell’automobile avevano imposto l’Alt, ma l’uomo non si è fermato immediatamente bensì dopo alcuni metri, rischiando di investire uno dei militari.
L’uomo è stato sottoposto a perquisizione personale e veicolare; sul sedile anteriore lato passeggero, i militari rinvenivano il citato bastone di legno, della lunghezza di 105 centimetri, utilizzato per la minaccia nonché entrambi gli zaini sottratti precedentemente ai due operai, dai quali mancavano i soldi contanti. Un ulteriore tentativo di resistenza da parte di Martorano veniva messo in atto al momento della perquisizione domiciliare, alla quale lo stesso si opponeva, ostacolando le operazioni.
Condotto in caserma, al termine delle formalità di rito, Francesco Martorano è stato associato presso la Casa Circondariale di Arghillà con l’accusa di tentato omicidio, rapina, minaccia, resistenza a pubblico ufficiale e porto di armi ed oggetti atti ad offendere. Ora è a disposizione dell’Autorità giudiziaria di Reggio Calabria.