“Il risultato del voto è molto positivo, andiamo avanti dunque con ancora maggiore determinazione nel processo del rinnovamento del partito e di cambiamento del paese”. E’ questo il commento del premier – segretario Pd al suo rientro dall’Afghanistan sulle elezioni regionali.
“Oggi – ha aggiunto – sono cinque le regioni guidate dal Pd e dal centrosinistra. Si è passati in un anno dal 6 a 6 ad un sonoro 10 a 2 sul centrodestra”. In realtà su veti regioni il centrosinistra ne governa 16, mentre il centrodestra solo 4. Un risultato che, sottolinea il premier in una nota, per il Pd è stato “davvero molto positivo”.
Dalla soddisfazione di Renzi ai malumori di Raffaela Paita, la “vittima sacrificale” in Liguria per effetto dell’ira di Sergio Cofferati che dopo la “sconfitta” delle primarie è furiuscito dal Pd e ha messo in campo un candidato insieme a Pippo Civati. Un uomo “non contro”, ma per “un’alternativa al Pd”. Con i voti di Pastorino, la Paita avrebbe vinto la sfida con Giovanni Toti, il neo governatore di Forza Italia che strappa la regione al Centrosinistra dopo dieci anni.
Grazie di cuore a tutti coloro che mi sono stati a fianco e mi hanno sostenuta. Ora subito al lavoro e nessun accordo con la destra.
— Raffaella Paita (@raffaellapaita) 1 Giugno 2015
Ma ora “Niente accordi con la destra”, è il messaggio della donna sconfitta, ma quasi certamente nel Pd ci sarà una resa dei conti per ciò che è successo. Con Cofferati e Civati ormai fuori dal Pd, i malumori covano tra quanti all’indomani delle primarie dopo le quali l’ex segretario del Pd e della Cgil aveva denunciato brogli. Ieri Cofferati era onnipresente nelle tv nazionali e locali per rivendicare il “successo di Pastorino”.
“Non è stata una candidatura contro qualcuno”, ha spiegato. Ma dopo le vicende post primarie “nessuno a Roma ha ascoltato le mie denunce”. Per dire, tra le righe di chi mastica il politichese che “questo è il risultato e ve lo siete meritati”. Un messaggio subliminale a Renzi: hai commesso un errore.
Raffaella Paita era sostenuta dal governatore uscente Claudio Burlando. Una candidatura ragionata “e condivisa o imposta” attraverso “primarie falsate” dall’ex presidente ligure, dicono i bene informati che hanno conosciuto in questi mesi il “travaglio” e “l’umiliazione di Renzi”. Non l’avrebbe neanche chiamato per invitarlo a restare nel Pd.
Intanto il consigliere politico di Silvio Berlusconi festeggia e si gode la vittoria, come se la gode Emiliano in Puglia sulle divisioni del centrodestra.