La Calabria sembra essere esclusa dalle regioni a rischio per la caduta di frammenti della stazione spaziale cinese Tiangong-1.
E’ quanto si evince dall’ultimo comunicato della Protezione civile che indica come regioni potenzialmente a rischio (ma nelle ultime ore abbastanza ridotto), “Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Sardegna e l’isola di Lampedusa nella regione Sicilia”.
La nostra regione sarebbe quindi fuori raggio, come del resto la regione siciliana. Le probabilità degli esperti sono calcolate sulle terre emerse. Non si escludono cadute di frammenti in mare, tra Tirreno, Ionio e Adriatico.
In ogni caso, più passano le ore più gli scienziati riescono a restringere, con calcoli matematici, il raggio di caduta dei frammenti, che ricordiamo, sono componenti della stazione che contengono “Idrazina”, un propellente molto pericoloso e corrosivo se toccato o inalato.
Il rischio che i frammenti colpiscano il Centrosud si riduce dello 0,1 percento. L’ora X, secondo quanto affermato dal capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, “è stimata alle 2.39 del 2 aprile, con una finestra di incertezza tra le 2 e le 4 ore”.
“All’interno di questo arco temporale – spiega il Dipartimento – le finestre di interesse per l’Italia, si riducono da quattro a due e al momento riguardano il potenziale coinvolgimento delle regioni citate in cui la Calabria non è menzionata.