Tragedia a Orta Nova, nel Foggiano, dove un assistente capo della polizia penitenziaria di 53 anni, Ciro Curcelli, ha prima ucciso con la pistola di ordinanza la moglie di 54 anni, Teresa Santolupo e le figlie di 12 e 18 anni, Miriana e Valentina, e poi si è suicidato con un colpo alla testa. È accaduto in un appartamento in via Luigi Guerrieri. La coppia ha un terzo figlio di 26 anni che vive al Nord.
Secondo una prima ricostruzione, la tragedia è successa prima delle 3 di notte quando le le vittime erano a letto e stavano dormendo. Subito dopo l’agente ha chiamato i carabinieri annunciando di aver compiuto la strage. I militari nel corso della perquisizione non hanno trovato biglietti o messaggi che potessero far presagire il delitto.
“Erano brave persone, tranquille senza problemi. Non mi ha mai parlato di nulla o di problemi familiari”. Così Marco il fidanzato di Valentina, 18 anni, la maggiore delle due figlie di Ciro Curcelli, l’uomo che la scorsa notte ad Orta Nova ha ucciso la moglie e le due figlie e poi si è suicidato.
“Eravamo fidanzati da un anno e sette mesi – racconta – Quando Valentina aveva problemi, io ero al suo fianco per affrontarli e rimaneva sempre con il sorriso”. Marco racconta ancora che non conosceva i genitori di Valentina, ma, dice “so che non avevano problemi familiari”. Ogni tanto, afferma ancora, vedevo anche Miriana, la figlia piccola di 12 anni, quando usciva dal catechismo”. La coppia aveva anche un terzo figlio, Antonio di 26 anni che vive a Ravenna.
“Non abbiamo sentito né un litigio, né un grido. Mio figlio ha sentito un colpo ma non pensavamo fosse un colpo di pistola. L’unica cosa che ho notato è che ultimamente lui era un po’ depresso. Stava un po’ tra le nuvole. Lui stravedeva per la moglie e le figlie e anche per l’altro figlio che lavora a Ravenna e che è arrivato in mattinata”.
È quanto raccontato ad alcuni cronisti da una vicina di casa che abita al terzo piano dello stabile di Orta Nova dove la scorsa notte Ciro Curcelli ha ucciso la moglie e le figlie e poi si è suicidato. “Erano bravissime persone – dice ancora – Le conoscevo da anni. Ogni tanto lei si arrabbiava con le figlie. Ma sono cose normali che fanno tutte le mamme”.