Terremoto Valnerina (MARCHE UMBRIA) – E’ stata una notte passata al freddo e in aree all’aperto quella per migliaia di sfollati o gente che per paura ha preferito non rientrare in casa. Dopo le 3 forti scosse di terremoto in Umbria e Marche, con le luci del giorno ci si potrà rendere conto dei danni provocati dal sisma. Finora, si registra una sola vittima. Si tratta di un pensionato 73enne di Tolentino, che è morto perlo spavento. I feriti ci sono ma, fortunatamente, lievi.
E’ in atto uno sciame sismico nella Valnerina (Macerata), un po’ più a nord di Rieti e Ascoli Piceno dove lo scorso 24 agosto c’è stata morte e devastazione tra Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto. Alle 19.10 la prima scossa forte di magnitudo 5.4, la seconda, la più potente, del 5.9 registrata alle 21.18, mentre l’ultima alle 23.42, di 4.6. In piena notte sono state registrate altre due scosse degne di nota: magnitudo 4.1 alle ore 05.19 e del 4.5 alle ore 05.50.
Il movimento tellurico è continuo nel centro Italia. L’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia sta registrando scosse tra i territori di Macerata e Perugia variabili tra magnitudo 2.0 e 3.9. La paura ha preso il sopravvento. Il sisma di mercoledì sera ha avuto l’epicentro nella Valnerina, nelle Marche. Le scosse sono state avvertite distintamente in tutte le regioni del centro Italia.
Il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio, il commissario per la ricostruzione Vasco Errani e il presidente delle Marche Luca Ceriscioli sono in partenza per un sopralluogo nei centri più colpiti dal terremoto. Prime tappe a Tolentino e Ussita, centri che al momento sembrano i più colpiti.
“Difficile parlare di un aggravamento. E’ un secondo terremoto: la zona che in parte era stata già provata ora è in una situazione di estrema gravità”, ha detto Curcio che ha anche rilevato come la profondità della scossa delle 21.18 è stata tale da essere in potenza distruttiva, simile a quella del 24 agosto scorso.
Il capo della Protezione civile delle Marche Cesare Spuri. “Le persone da sfollare sono centinaia”, dice Spuri. “Solo a Camerino 700 persone hanno trovato ospitalità in due centri allestiti per l’emergenza. Non risultano persone morte o ferite in modo grave, ma a decine si sono presentate negli ospedali per lesioni varie, malori o crisi di panico. Le situazioni di maggiore difficoltà, mentre sono tuttora in corso i sopralluoghi, sono a Visso, Ussita, Castelsantangelo sul Nera, Muccia, Pieve Torina, San Ginesio, Camerino, Caldarola, in pratica tutti i comuni dell’area epicentrale, dove, rileva Spuri, si sono avuti nuovi crolli, di edifici che erano agibili prima delle potenti scosse di ieri. “Il centro di Visso – esemplifica il capo della Protezione civile – non può accogliere più nessuno”.
Crolli vengono segnalati ovunque: a Caldarola è venuto giù il portale di una chiesa, ma anche ad Amandola, nel Fermano, è crollato il timpano della chiesa del Convento delle suore benedettine. Desta poi preoccupazione la frana che isola la frezione di Peracchia, ad Acquasanta Terme. I vigili del fuoco stanno cercando di raggiungere le persone rimaste isolate, fra cui il vice sindaco di Acquasanta Gigi Capriotti. Quanto alla Salaria, sarà riaperta domani.
“I miei tecnici mi dicono che il centro storico è in condizioni tali che potrebbe essere tutto inagibile”, ha detto il sindaco di Visso, Giuliano Pazzaglini, facendo il punto sui danni del terremoto di mercoledi sera. “Non abbiamo avuto vittime e soltanto tre feriti lievi – ha aggiunto – ma i danni agli edifici sono molto pesanti. Molti hanno perso parte della facciata. E’ crollata una chiesa a Borgo Sant’Antonio e danni importanti ci sono stati nella frazione di Borgo San Giovanni”.