
E’ una difesa a tutto campo, che parte dalla ricostruzione di un suo ruolo istituzionale nella lotta alla mafia, l’intervento dell’ex ministro Dc, Nicola Mancino, al processo sulla trattativa Stato-mafia.
Mancino è imputato di falsa testimonianza. L’ex ministro ha letto un intervento di 22 pagine, rifiutando il consenso a farsi interrogare dai pm e optando per le dichiarazioni spontanee. La sua autodifesa non si limita al tentativo di smontare il capo di imputazione, ma rilancia riaffermando quanto fatto durante una vita in politica contro il crimine organizzato.
Nel suo discorso non mancano “frecciate” all’ex ministro socialista Claudio Martelli (è proprio dal contrasto con quanto dichiarato dall’ex guardasigilli che iniziano i suoi guai giudiziari nell’inchiesta sulla trattativa) a al supertestimone Massimo Ciancimino, anche lui imputato e attualmente detenuto, definito inattendibile da Mancino che ha citato a questo proposito il giudizio di numerose Procure. (Ansa)