E’ un vero e proprio giallo l’omicidio dell’agente immobiliare 28enne, Giuseppe Sciannimanico, ucciso a Bari in circostanze misteriose. Un delitto che nessuno riesce a spiegarsi. L’agguato è avvenuto ieri sera in via tenente De Liguori, nel quartiere Japigia del capoluogo pugliese.
Il giovane, incensurato, è deceduto nella notte al Policlinico di Bari, in seguito alle ferite riportate al torace e alla testa. Secondo quanto accertato dalla Squadra Mobile, intervenuta sul posto, Giuseppe Sciannimanico, che tutti conoscevano come Beppe, è stato freddato con due colpi di pistola calibro 9. Inutile il tentativo di salvarlo con un intervento chirurgico d’urgenza per estrargli i proiettili. Il giovane è morto in sala operatoria.
Secondo una prima ricostruzione Beppe Sciannimanico – che lavorava per una nota azienda immobiliare a Santo Spirito – è andato forse, per lavoro, con lo scooter in via De Liguori quando, per motivi tutti da accertare, avrebbe incontrato il killer o più persone che gli hanno esploso contro due colpi di pistola, entrambi andati a segno. E’ anche possibile un errore di persona o che qualcuno gli abbia teso un tranello. Già, ma perché? Non è escluso che l’omicidio possa essere maturato nell’ambito dell’attività che il giovane svolgeva oppure per questioni passionali.
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Sciannimanico è arrivato sul posto nel tardo pomeriggio, in moto e con in testa il casco. Alle 18.30/19.00 è già buio. Beppe parcheggia proprio davanti a tre palazzi, forse oggetto di interesse lavorativo. E si avvia per qualche decina di metri a piedi fino all’incrocio. Col casco sotto il braccio attende forse qualcuno. Un qualcuno con cui aveva preso un appuntamento? Non si sa. Ma perché prendere lo scooter (pare fosse aziendale) e fare i circa 20 chilometri che separano la sede di Tecnocasa di via Napoli a S. Spirito, e arrivare al lato opposto di Bari? Mistero. Così come è un mistero comprendere se il sia arrivato in moto, in auto o a piedi. Sembra che sulla strada non vi siano telecamere di sorveglianza. Indagini complicate ma non impossibili.
Se non c’erano telecamere, gli inquirenti starebbero scandagliando le telefonate che la vittima e l’agenzia hanno effettuato e ricevuto. Da quanto trapela in ambienti giudiziari, pare che l’agenzia avesse ricevuto una o più telefonate da qualcuno che avrebbe richiesto un appuntamento per valutare un immobile. Appartamento che forse era tra quei tre palazzi. Ipotesi. Gli investigatori, in ogni caso, non escludono nessuna pista. Neanche quella sentimentale. Magari uno “sgarbo” inconsapevole commesso nella cerchia delle proprie conoscenze.
Il giovane non aveva precedenti ed era considerato da tutti “un bravo ragazzo”. Agli inquirenti non risulterebbero amicizie “border line”, per cui resta difficile decifrare l’agguato. Strano omicidio. Un vero e proprio giallo.
Per tutti, il ragazzo era Beppe. Una faccia pulita, disponibile e sempre sorridente come appare sul suo profilo Facebook. Un ragazzo che amava la vita e stare in compagnia. La rabbia degli amici che si sfogano in città. “Perché proprio lui, era un’ottima persona”, si sfoga chi lo conosceva bene.
La Polizia interroga parenti, amici e conoscenti di Giuseppe Sciannimanico per avere un quadro più chiaro sul movente. Indagini a 360 gradi per un un omicidio al momento inspiegabile.