I Finanzieri del Comando Provinciale di Ravenna hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emessa dal Giudice per le indagini preliminari di Ravenna, nei confronti di due funzionari di Hera Spa indagati per concussione e induzione indebita a dare o promettere utilità.
Il provvedimento cautelare è stato adottato sulla scorta delle risultanze delle investigazioni svolte dai Finanzieri della Compagnia di Faenza, coordinati dalla Procura della Repubblica di Ravenna.
Le attività di indagine hanno permesso di accertare gravi e ripetuti episodi illeciti commessi da un ingegnere dell’ufficio Direzione Lavori e da un assistente di cantiere di HERA, i quali, secondo l’accusa, abusando dei poteri derivanti dai ruoli ricoperti all’interno dell’azienda multiutilty, si procuravano somme di denaro, beni ed altre utilità per fini strettamente personali dagli imprenditori incaricati dell’esecuzione di opere pubbliche destinate a fornire servizi primari alla collettività.
L’indagine, avviata oltre due anni fa, è scaturita dalla denuncia presentata alla Guardia di Finanza di Faenza da un imprenditore, stanco di sottostare alle molteplici ed incalzanti richieste provenienti dai due funzionari pubblici oggi arrestati, i quali pretendevano utilità economiche personali prospettando, in caso contrario, di ostacolare il pagamento dei corrispettivi dovuti per i lavori svolti ovvero di poter favorire altre imprese concorrenti nell’assegnazione di future commesse.
Le investigazioni sviluppate dalla Guardia di Finanza di Faenza hanno fatto emergere a carico dei due funzionari di HERA la commissione di molteplici reati contro la Pubblica Amministrazione, caratterizzati da serialità ed ampia diffusione, mettendo in evidenza la spiccata propensione degli arrestati a servirsi delle funzioni pubbliche loro attribuite per scopi di personale arricchimento.
Gli stessi, sebbene deputati a controllare la regolare realizzazione di opere destinate a finalità collettive, anche attraverso la rendicontazione e l’asseveramento dei lavori svolti, sono risultati intrattenere continui e stretti rapporti di favore con i soggetti economici esecutori delle opere da vigilare, in evidente conflitto di interesse con i delicati incarichi ricoperti e con le mansioni loro affidate, dirette al conseguimento del pubblico interesse.
Dal tenore dei colloqui telefonici intercettati, corroborati dall’esame della copiosa documentazione acquisita nonché da estese indagini finanziarie e da mirati servizi di osservazione e pedinamento effettuati dalle Fiamme Gialle, è emersa la scorretta e consolidata prassi dei due funzionari di lucrare i più disparati profitti personali dalle ditte incaricate dello svolgimento di opere commissionate da HERA: denaro contante, apparati tecnologici, elettrodomestici, oltre all’esecuzione di molteplici lavori edili presso immobili privati dei due indagati.
Contestualmente all’esecuzione della misura restrittiva nei confronti dei due dipendenti di HERA, la Guardia di Finanza ha proceduto ad effettuare anche 4 perquisizioni presso le abitazioni dei due arrestati.
Il Gruppo Hera si difende: “Noi parte lesa”. Sospesi due indagati
“Nel ribadire che è stata prestata la massima collaborazione con la magistratura anche nel caso in esame, il Gruppo Hera si dichiara completamente estraneo ai fatti”, ha scritto il gruppo in una nota. “Si segnala che l’azienda, già ai tempi in cui è venuta a conoscenza dei fatti – prosegue Hera – si è costituita nel marzo 2016 attraverso i propri legali, nell’ambito del procedimento, quale persona offesa. La società ha predisposto in data odierna la sospensione cautelativa dal lavoro dei due dipendenti”.