Dopo l’intervento italiano sull’ emergenza sbarchi in cui il governo ha fatto sapere all’Ue di ipotizzare il blocco degli approdi con migranti su navi non italiane, il commissario Ue agli Affari Interni, Dimitris Avramopoulos ha risposto considerando “pessima” la situazione in Italia.
“Sono in contatto permanente con il governo italiano, oggi e domani ci sentiremo ancora”, ha detto Avramopoulos. “La cosa più importante è che l’Unione europea non lasci l’Italia da sola, siamo al fianco dell’Italia, capiamo perfettamente la situazione sul terreno e sono sicuro che la risolveremo”, incluso con “nuove soluzioni di aiuto”
“Da molto tempo come Commissione siamo convinti che non possiamo abbandonare né l’Italia né la Grecia. Insieme dobbiamo compiere sforzi per sostenere queste due nazioni che sono eroiche”, ha detto il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker.
Nel giro di poche ore sono sbarcate migliaia i persone tra Calabria e Sicilia e altre migliaia sono in procinto di asciare la Libia verso diretti verso il Sud Italia. La situazione è al collasso.
“Siamo di fronte a numeri crescenti – afferma il premier, Paolo Gentiloni – che alla lunga potrebbero mettere a dura prova il nostro sistema di accoglienza. Abbiamo internazionalizzato le operazioni di salvataggio ma l’accoglienza resta di un Paese solo. Questo mette il nostro Paese sotto pressione ma noi abbiamo un aspetto umanitario, di rispetto delle leggi e lo confermeremo. Non violiamo le regole o vogliamo rinunciare a un atteggiamento umanitario: siamo sotto pressione e chiediamo il contributo concreto degli europei”.
Il governo mira a coinvolgere gli altri paesi europei negli sbarchi. L’obiettivo dell’esecutivo è fare approdare le navi delle Ong anche nei porti di altri paesi Ue. In molti esprimono plauso all’Italia ma c’è chi teme che tra operazioni fallite come Triton e Mare nostrum alla fine le navi delle Ong carichi di immigrati continueranno ad attraccare nei porti calabresi e siciliani.