E’ di disastro colposo l’ipotesi di reato da cui si muove la Procura di Milano in relazione all’esplosione di via Broschi a Milano. Il procedimento, affidato al pm Elio Ramondini, è allo stato contro ignoti.
Nello scoppio sono morte 3 persone (due studenti e una donna) a causa del crollo parziale di una palazzina per un’esplosione in via Brioschi, in zona Navigli a Milano per una probabile fuga di gas. Gravemente ustionate due sorelline di 7 e 11 anni. Le bambine sono state trasportate all’ospedale Niguarda. Fra le vittime anche la madre delle bimbe, una donna di 43 anni, mentre risulta ferito il padre 51enne.
Secondo una prima indagine degli investigatori milanesi, la fuga di gas sarebbe stata originata dai fornelli della cucina nell’appartamento dei due studenti marchigiani morti.
Lo scoppio ha provocato il crollo della parte interna all’edificio e affaccia sul cortile di un palazzo più ampio, vi si accede da via Portoferraio. L’implosione è avvenuta attorno alle 8.45 mentre molti abitanti dell’edificio erano ancora in casa. Le fiamme, spente dai vigili del fuoco, hanno avvolto in un baleno l’edificio.
Dopo l’esplosione, che gli abitanti dei palazzi vicini hanno definito “fortissima”, molte persone si sono riversate in strada ancora in pigiama. Le vie limitrofe a via Brioschi sono state chiuse al traffico per far intervenire i soccorsi.
Sul posto è arrivato anche l’assessore alla Sicurezza del Comune di Milano, Marco Granelli. Numerosi mezzi di soccorso di vigili del fuoco, polizia e carabinieri hanno isolato la zona.