Per il sindaco Ignazio Marino è finita. Sono state raggiunte firme di dimissioni a sufficienza. Ventisei consiglieri comunali, 21 per la maggioranza e 5 dell’opposizione, sfrattano in anticipo il sindaco “venuto da Marte”. Mentre lui inaugurava all’auditorium il nuovo cda, dal notaio in via del Tritone andavano a firmare uno per uno i consiglieri. In soccorso a Renzi e Orfini sono andati Marchini e i fittiani più Ncd.
Non si sono presentati, i gruppi di Sel gli altri della lista Marino (maggioranza) e gli altri consiglieri dei gruppi dell’opposizione come Forza Italia, Fdi, Alemanno, M5S e Misto.
Con le dimissioni dei 26 è automaticamente sciolta l’assemblea capitolina e di conseguenza cadono giunta e sindaco. Il primo cittadino aveva sperato in un confronto in aula, ma il Pd non glielo ha consentito. Soprattutto per l’affronto del ritiro delle dimissioni di ieri che Marino aveva presentato il 12 ottobre.
Per quanto riguarda la maggioranza si tratta di tutti e 19 i membri del Pd, l’unico consigliere di Centro democratico e uno della lista civica Marino. Per la minoranza, i due della lista Marchini, i due fittiani di Conservatori riformisti e l’unico del gruppo Pdl (Ncd).
A dimettersi sono stati Fabrizio Panecaldo (capogruppo Pd), Marco Palumbo (Pd), Maurizio Policastro (Pd), Giulia Tempesta (Pd), Daniela Tiburzi (Pd), Alfredo Ferrari (Pd), Valeria Baglio (Pd), Gianni Paris (Pd), Michela Di Biase (Pd), Orlando Corsetti (Pd), Cecilia Fannunza (Pd), Antonio Stampete (Pd), Athos De Luca (Pd), Erica Battaglia (Pd), Valentina Grippo (Pd), Ilaria Piccolo (Pd), Laura Pastore (Pd), Liliana Mannocchi (Pd), Dario Nanni (Pd), Svetlana Celli (lista civica Ignazio Marino), Daniele Parrucci (Centro democratico), Alfio Marchini (lista Marchini), Alessandro Onorato (lista Marchini), Ignazio Cozzoli Poli (conservatori riformisti), Francesca Barbato (Conservatori riformisti), Roberto Cantiani (Ncd).
Presenziando all’auditorium, il sindaco Ignazio Marino come appare in una foto dell’Ansa, ha iniziato a fare la lista delle cose da portare via dal Campidoglio. Tra queste si leggono “Scatole eleganti, 2 foto, scrittoio e cassetti e il piccolo mappamondo”. Oggetti personali dell’ex sindaco di Roma Capitale. Stamattina la notizia che Ignazio Marino è indagato per peculato e truffa. Il chirurgo ha commentato secco: “Avete preferito il notaio all’Aula. Il Pd – attacca – ha tradito il suo nome e il suo dna”. Per Marino si tratta di “una coltellata da 26 nomi ma un unico mandante” (Matteo Renzi, ndr). Adesso la norma prevede che il prefetto di Roma, preso atto dello scioglimento nomini un commissario per la gestione dell’ordinario fino alle prossime elezioni capitoline che dovrebbero tenersi tra aprile e giugno.