Ancora un accoltellamento di ebrei. Dopo l’aggressione a Milano, oggi è la volta di un professore di storia in una scuola ebraica a Marsiglia. Sarebbero stati tre individui a sferrare dei fendenti all’uomo. La conferma arriva dal prefetto di polizia di Bouches-du-Rhône, citato dal quotidiano “Le Monde”.
Il prof non sarebbe in pericolo di vita. L’aggressione è avvenuta intorno alle 20 di mercoledì sera nel XIII° arrondissement di Marsiglia, ha riferito Laurent Nuñez, che ha sottolineato come un imponente schieramento di forze dell’ordine è impegnato a trovare i colpevoli.
Secondo quanto ricostruito, gli aggressori avrebbero prima inveito contro il docente con frasi antisemite, per poi aggredirlo fisicamente con calci e pugni fino all’accoltellamento finale.
L’aggressione, riferiscono alcuni media francesi, sarebbe stato rivendicato da una fazione fondametalista islamica, forse “jihadisti”. Non è chiaro se si tratta di fiancheggiatori o “lupi solitari” che hanno agito in un clima di forte tensione e vulnerabilità in Francia, dopo l’attacco al cuore di Parigi degli uomini del califfato. Nella rivendicazione e anche all’uomo “de visu” avrebbero detto “siamo con l’Isis”. Un elemento inquietante su cui indagano le forze di polizia francese.
La sera di giovedì 12 novembre a Milano – il giorno prima del terrore a parigino – fuori da un ristorante kosher di via San Gimignano un altro ebreo accoltellato. Si tratta di Nathan Graff, di 40 anni. Indossava gli abiti tipici degli ebrei ortodossi, quindi abbastanza riconoscibile.
L’aggressore, non ancora identificato, era incappucciato quando ha avvicinato Graff per accoltellarlo. L’uomo, ancora in ospedale, non corre pericoli di vita ma è rimasto sfregiato da una coltellata al volto. Secondo quanto ricostruito quella sera dalla polizia, l’episodio non sarebbe riconducibile all’odio razziale e antisemita. La vicenda aveva scosso tutte le comunità ebraiche italiane che, preoccupate, hanno espresso la convinzione che con quell’episodio di violenza c’entri “l’intifada del coltelli”.
Dopo gli attecchi terroristici di Parigi – in Italia e in Europa – tra gli obiettivi sensibili dov’è stato innalzato il livello di sicurezza ci sono anche sinagoghe e sedi delle comunità ebraiche. Il problema resta, in ogni caso, la libera circolazione delle persone in giro per le città. Il timore è alto tra gli ebrei italiani ed europei.