“Ricchi e pericolosi”. I Carabinieri di Genova hanno eseguito un maxi sequestro di beni nei confronti di quindici soggetti di etnia Sinti stanziali sul capoluogo ligure ed in altre province del Nord Italia – Savona, Asti e Padova – appartenenti a diversi nuclei familiari.
A carico dei soggetti sono stati emessi dal Tribunale di Genova dodici provvedimenti di prevenzione patrimoniale sulla base della manifesta sproporzione tra il patrimonio posseduto e i redditi dichiarati, nonché per la “conclamata pericolosità dei soggetti”.
All’operazione, cui hanno partecipato 60 militari, ha preso parte anche la Guardia di Finanza che ha effettuato un sequestro ad una famiglia residente nel campo nomadi di Bolzaneto, a Genova. Il totale dei sequestri ammonta a 9 milioni di euro complessivi.
Solo i finanziari hanno apposto i sigilli a beni per 2 milioni e 777.952 euro tra contanti, immobili, auto il tutto nella disponibilità di una famiglia di origine Sinti.
Nel corso dell’operazione posti i sigilli a ville, appartamenti, locali, conti correnti, auto e camper, e quote societarie. Secondo quanto si apprende, tra gli immobili sequestrati anche due ville in Sardegna e una in Svizzera.
Il patrimonio, secondo gli inquirenti coordinati dal pm Federico Manotti, sarebbe frutto di furti in appartamenti e altre attività illecite.