Bottiglie di liquore contraffatto al metanolo, comprato “ai saldi” in un negozio di Mumbai, tra le slum (baraccopoli) della periferia, hanno fatto una strage pesantissima in India: al momento si contano 64 vittime e circa 40 ricoverati in fin di vita in ospedale con dolori lancinanti allo stomaco, come se avessero bevuto acido.
Le autorità dello Stato di Maharashtra hanno determinato che la bevanda alcolica responsabile della strage è stata fabbricata usando quantità eccessive di metanolo. Dopo l’arresto dei tre proprietari della rivendita dello slum di Laxmi Nagar, la polizia ha catturato i due responsabili della distribuzione delle bottiglie di liquore. Altre 31 persone lottano per la vita in ospedale.
Per la verità questo tipo di episodi sono tutt’altro che insoliti in India, dove pure la vendita di prodotti alcolici dovrebbe svolgersi sotto uno stretto controllo delle autorità centrale e dei diversi Stati in specifici negozi forniti di licenze e sotto costante monitoraggio della polizia.
Questo incidente di Mumbai, hanno riferito i media locali, è avvenuto a Laxmi Nagar, nel quartiere nord di Malad, uno slum agli antipodi del lusso di Colaba e dello sfarzo dei set cinematografici di Bollywood, dove la vita degli abitanti scorre fra mille difficoltà. E dove quindi non si esita a risparmiare qualche rupia (la moneta locale) per comprare un liquore da dividere con gli amici.
Intanto, il quotidiano Dna svela che il micidiale miscuglio alcolico responsabile della strage delle persone – disoccupati, muratori e braccianti – morte da mercoledi nello slum di Laxmi Nagar del quartiere di Malad a Mumbai, era venduto in bustine di plastica bianche al prezzo di 20 rupie (meno di 30 centesimi di euro) per un quarto di litro.