L’autostrada Salerno-Reggio Calabria è sbarcata oggi al Parlamento Ue per una presentazione, che a un anno dalla conclusione dei lavori, vuole risaltarne il ruolo cruciale per l’Italia e per la stessa Unione. ”La Salerno-Reggio Calabria ha un’importanza strategica”, ha affermato durante la conferenza “A3 un’Autostrada Europea”, l’amministratore delegato dell’Anas Pietro Ciucci (foto).
L’arteria “ha consentito di rompere l’isolamento di vaste aree del Mezzogiorno” e costituisce un anello essenziale nel ”Corridoio Helsinki-La Valletta”. Viste le ombre che si sono addensate sull’opera, non ultimi i 382 milioni di euro di aiuti comunitari recuperati dall’Olaf, l’Ufficio anti frode della Ue, e la presenza dell’esercito per alcuni mesi nei cantieri, Ciucci ha voluto sottolineare l’impegno sul fronte della legalità.
”Dove si muovono grandi capitali bisogna prendere forte precauzioni”, ha ricordato, indicando in particolare la ”tracciabilita’ dei movimenti finanziari, il sistema di controllo dei cantieri e dei materiali”. Gianni Pittella, vice presidente Pd del Parlamento Ue e co-fondatore di Meseuro, il Centro studi che ha organizzato l’evento, ha ricordato che ”solo tramite le infrastrutture fisiche e materiali l’Italia e l’Europa possono recuperare competitività e coesione”. Un appello che arriva mentre la Ue si è bloccata nei difficili negoziati sul prossimo bilancio comunitario 2014-2020.
Ma non solo. L’Europa dovrebbe riconoscere il Mediterraneo come area strategica prioritaria per tutto il Continente. Se non si parte da questo presupposto il Mezzogiorno sarà sempre un peso, pensiamo noi. Il Mare Nostrum deve essere la porta esclusiva per l’Europa – (non solo per l’immigrazione) -, continente che deve guardare a questo bacino con una visione più moderna e inclusiva delle regioni più povere. Discutiamo sempre di area di libero scambio, ma a parte qualche eccezione il Sud Italia è tagliata fuori da tutto e pure dalle grandi tratte commerciali.
I trasporti e le infrastrutture in questo lembo di mondo sono cruciali, pertanto non si possono cambiare gli assi e i corridoi come se fossero una variante di un crocevia stradale, o magari per accontentare grandi gruppi di potere che decidono se l’oleodotto o l’autostrada x possa passare per le nazioni y e j.
Che l’autostrada Salerno Reggio Calabria fosse strategica era risaputo, anche perché unica arteria di collegamento a Sud, ma potrà favorire davvero il Mezzogiorno se accompagnata da altre grandi infrastrutture come il Ponte sullo Stretto (o tunnel sottomarino?), dall’Autostrada Jonica Taranto-Reggio, dall’Alta velocità Salerno-Palermo, l’ammodernamento del sistema viario interno (tra Puglia Basilicata e Calabria) e non ultimo il potenziamento effettivo di Gioia Tauro, il più grande porto del Mediterraneo (Terzo d’Europa) che sta divenendo il primo al mondo per traffici illeciti.
Parliamo pure di Autostrade del Mare, poiché è inutile dibattere, anche in sedi prestigiose come da sempre si sforza di fare Gianni Pittella, se poi non abbiamo vie di collegamento per veicolare i container nel continente. E’ il caso di evidenziare l’assenza di una visione organica complessiva del bacino mediterraneo?.
Beh! Un’area che non basta vederla solo sulle mappe geografiche, ma bisogna immaginare che a queste latitudini è possibile generare sviluppo avendo finestre privilegiate su nuovi mondi e mercati (Oriente e il Magreb) che sono lontani da Helsinki, Rotterdam e Berlino. L’amministratore di Anas non se lo scordi. Né l’Europa.