28 Ottobre 2025

L’Ungheria si opporrà al piano Ue di vietare le forniture energetiche russe

Il ministro degli Esteri ungherese ha osservato che "le sanzioni non hanno raggiunto il loro obiettivo e non hanno portato alla fine del conflitto in Ucraina, ma Bruxelles, nonostante queste battute d'arresto, non intendono abbandonare le loro politiche"

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Il governo ungherese si oppone al piano della Commissione europea di vietare completamente il petrolio e il gas russi entro l’inizio del 2028, nonché alle sanzioni energetiche dell’Ue contro la Russia. Lo ha detto il ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto rispondendo alle domande dei membri del parlamento. Lo riporta la Tass.

Il ministro ha osservato che le sanzioni non hanno raggiunto il loro obiettivo e non hanno portato alla fine del conflitto in Ucraina, ma i leader dell’Ue, nonostante queste battute d’arresto, non intendono abbandonare le loro politiche.

“Vogliono minare non solo l’economia, ma anche la sicurezza dell’approvvigionamento energetico europeo”, ha avvertito il ministro degli Esteri, le cui dichiarazioni sono state trasmesse sul sito web dell’assemblea legislativa. Szijjarto ha assicurato ai parlamentari che il governo non accetterà l’approccio proposto da Bruxelles.

“Lotteremo fino alla fine e utilizzeremo tutti gli strumenti politici e giuridici esistenti per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento energetico dell’Ungheria”, ha sottolineato il ministro.

Ha sottolineato che l’Ungheria, così come la vicina Slovacchia, non può sopravvivere senza petrolio e gas russi, che garantiscono un approvvigionamento energetico affidabile ai paesi dell’Europa centrale. Il Ministro degli Esteri ha inoltre osservato che il rifiuto di energia dalla Russia non avrà alcun impatto sulla sua politica.

In precedenza, Szijjarto aveva dichiarato che l’Ungheria avrebbe impugnato presso la Corte di giustizia europea la decisione del Consiglio dell’UE di approvare la proposta della Commissione europea di vietare le forniture di gas russo. Budapest ritiene che tale decisione sia illegittima, in quanto adottata non all’unanimità, ma a maggioranza qualificata.

Il 20 ottobre, il Consiglio dell’UE ha approvato un divieto graduale su tutti gli acquisti di gas russo, a partire dal 1° gennaio 2028. La decisione si applica sia al gasdotto che al gas naturale liquefatto. Il piano della Commissione europea include anche un divieto sulle forniture di petrolio russo a partire dal 2028. Il governo ungherese aveva precedentemente espresso l’intenzione di richiedere esenzioni da queste norme, ma non sono ancora pervenute proposte in merito dai leader dell’UE.

Intanto, il primo ministro ungherese Victor Orban, oggi in Italia, dove ha incontrato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ha affermato che andrà negli Stati Uniti per chiedere al presidente Usa Donald Trump di revocare le sanzioni Usa a Mosca: “Su Putin il presidente Trump sbaglia”, ha detto Orban.

La LUKOIL ha annunciato l’intenzione di vendere le sue attività internazionali a causa delle sanzioni

La compagnia petrolifera russa LUKOIL – colpita dalle sanzioni Usa alla Russia insieme al colosso Rosneft – ha annunciato l’intenzione di vendere le sue attività estere a causa dell’introduzione di misure restrittive in diversi Paesi. La società ha iniziato a valutare potenziali offerte, secondo una dichiarazione pubblicata sul suo sito web. Lo riporta l’agenzia Interfax.

LUKOIL annuncia che, a causa dell’introduzione di misure restrittive nei confronti dell’azienda e delle sue controllate da parte di alcuni Paesi, la società ha annunciato l’intenzione di vendere le sue attività internazionali. La società ha iniziato a valutare le transazioni con potenziali acquirenti, si legge nel comunicato.

“La vendita degli asset è in fase di valutazione nell’ambito della licenza di liquidazione del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti (OFAC). Se necessario, la società prevede di richiedere un’estensione della licenza, necessaria per garantire il regolare funzionamento dei suoi asset internazionali”, è stato riferito.

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