Qualche centinaio di chilometri più a Sud, nel Mediterraneo, c’è chi, come i trafficanti di esseri umani gli uomini, le donne e i bambini li gettano in mare senza pietà né scrupoli per sbarazzarsene.
Alle latitudini romane c’è chi, invece, a costo di rischiare la propria pelle si getta nel Tevere nel disperato tentativo di salvare le persone.
E’ accaduto a Roma, dove un giovane di 32 anni originario del Bangladesh, ha salvato una donna di 55 anni che era in balia delle acque del Tevere, un fiume lento, piatto ma spietato. Il ragazzo senza pensarci due volte si è tuffato riuscendo a raggiungere da donna e poi, con l’aiuto degli agenti della Polizia di Stato intervenuti, a trarla in salvo.
Il fatto è successo nel tardo pomeriggio di ieri nella Capitale, sotto Ponte Sublicio, dove la donna si è gettata nel Tevere con l’obiettivo di farla finita.
La scena – racconta la Polizia di Stato sui suoi profili Social – è stata notata dal 32enne che non ha esitato a scendere fino alla banchina per poi andare in acqua cercando di raggiungere la donna: bracciate e bracciate con il fiume controcorrente, le acque pesanti e pericolosissimi vortici di qua e di là. L’uomo, a rischio della propria vita, recupera la signora portandola in salvo.
A “recupero” effettuato, l’uomo – con la donna tra le sue braccia – è riuscito a riavvicinarsi alla riva del fiume. La donna è stata trasportata direttamente al pronto soccorso dell’Ospedale Fatebenefratelli dal gommone dei Vigili del Fuoco.
Il soccorritore è stato invece aiutato dagli agenti del Commissariato Celio, i quali, dopo averlo letteralmente tirato fuori dal Tevere, lo hanno accompagnato negli uffici di Polizia. In Commissariato l’uomo è stato rifocillato e fatto riposare; completamente “zuppo”, testimoniano i poliziotti, gli sono anche stati forniti abiti nuovi acquistati dagli stessi agenti.
All’uomo – privo di regolari documenti – grazie al suo a dir poco encomiabile e meritorio comportamento, è stato rilasciato un permesso di soggiorno per motivi umanitari.