Nuovo naufragio al largo delle coste italiane. Un veliero con oltre sessanta migranti a bordo si è ribaltato per cause da accertare. L’imbarcazione, non è ancora chiaro, era partita da paesi come Grecia o Turchia e l’incidente si sarebbe verificato a 120 miglia dalle coste calabresi, in area di responsabilità Sar italiana, informa la Guardia costiera. I dispersi, trapela, sarebbero 50 tra cui oltre venti minori.
Per le attività di ricerca sono attualmente presenti in area due motovedette della Guardia Costiera, partite da Reggio Calabria e Roccella ionica, e un aereo ATR42 decollato dalla base aeromobili delle Guardia Costiera di Catania. Nelle prossime ore giungerà in zona anche nave Dattilo della Guardia Costiera. Una dozzina di persone sarebbero state salvate.
Un mercantile – riporta l’Ansa – ha trasferito successivamente 12 migranti superstiti – tra cui una donna incinta – su un’unità della Guardia costiera che è poi approdata a Roccella Ionica, centro costiero del reggino.
La nota della Guardia costiera
“Da questa notte la Guardia Costiera è impegnata nelle ricerche di eventuali dispersi, a seguito del naufragio di una barca a vela con migranti a bordo, partita presumibilmente dalla Turchia.
L’attività è stata avviata a seguito di un “may-day” lanciato da un’unità da diporto francese, in navigazione a circa 120 miglia dalle coste italiane, al limite delle aree SAR di competenza della Grecia e dell’Italia che, dopo aver segnalato la presenza della barca semiaffondata, recuperava a bordo 12 migranti.
Ricevuto il mayday il Centro di Coordinamento del Soccorso Marittimo italiano (IMRCC) della Guardia Costiera di Roma, dirottava immediatamente sul posto due mercantili in navigazione nelle vicinanze, un velivolo ATR42 della Guardia costiera e le motovedette CP305 e CP326 di stanza in Calabria. Sul posto intervenivano anche assetti Frontex. I 12 naufraghi, prima trasbordati dall’unità francese su un mercantile, venivano recuperati a bordo della CP305 che dirigeva verso il porto di Roccella Jonica. Qui i migranti sono stati sbarcati e affidati alle cure dei sanitari del 118. Uno dei migranti è deceduto subito dopo le operazioni di sbarco. Le ricerche in zona sono attualmente in corso con assetti della Guardia costiera e di Frontex”, chiude la nota del corpo marittimo.
“Ho parlato con un ragazzo che ha perso la sua fidanzata”, è il racconto di una mediatrice riportato dall’Ansa. “I superstiti hanno parlato di 66 persone disperse, tra cui almeno 26 bambini, anche di pochi mesi. Intere famiglie dell’Afghanistan sarebbero morte. Sono partiti dalla Turchia 8 giorni fa e da 3 o 4 giorni imbarcavano acqua. Ci hanno detto che viaggiavano senza salvagente e che alcune barche non si sono fermate per aiutarli”, ha detto Shakilla Mohammadi, mediatrice interculturale di Medici senza frontiere, presente a Roccella Ionica dove sono sbarcati i sopravvissuti del naufragio nello Jonio. “La scena – racconta – era straziante, davanti a noi persone traumatizzate, il dolore si toccava con mano”.
In porto è arrivato anche il cadavere di una donna morta dopo essere finita in mare. Sono state attivate adesso le ricerche delle persone disperse, ma, al momento, non ne è stata recuperata nessuna”.
Su quanto accaduto è stata informata la Procura della Repubblica di Locri, che sta coordinando l’attività investigativa e ha aperto una inchiesta per accertare dinamica ed eventuali responsabilità.